Home Blog Pagina 12

Come sono diventato Guzzista : texmexstrada

0

texmexstrada

Come sono diventato Guzzista?
Ho iniziato a guidare motociclette nove anni fa, inizialmente con l’obiettivo di guidare una Harley, ma mentre guardavo le moto online a cui aspiravo, ho letto alcune cose sulla “Harley italiana”. Sono rimasto incuriosito, ma ho perseguito il mio obiettivo originale e sono finito con una Harley come seconda bici dopo aver appreso cosa non fare come motociclista su una Hyosung GV650.
Ma continuavo a leggere delle Moto Guzzi e, quando volevo qualcosa progettato per lunghe distanze, giocavo con l’idea di uno Stelvio. In realtà ne ho provato uno al banco, ma sono rimasto deluso. È stata colpa mia, ho provato a guidarla come una Harley, cambiando presto e trascinando il motore. Così invece sono finito su una BMW K1200LT.
Dopo un paio d’anni volevo qualcosa di più sportivo e qualcosa che potevo portare fuori strada, e sono tornato dal concessionario Guzzi, ho guardato, parlato, saltato sulle diverse biciclette (con mia moglie all’epoca), ed ero davvero interessato a ancora una volta lo Stelvio, ma, dopo l’esperienza BMW, volevo qualcosa di più leggero. Così sono finito su una Ducati Multistrada.
Wel ha adorato la Ducati, grande bici, ma dopo alcuni anni di gioco con l’elettronica e il pagamento di ingenti spese di manutenzione e assicurazione, ero pronto a cercare una bici più semplice, meno costosa e di più sull’essenza del motociclismo. Oh, e guidatore, pulire la catena ogni sera durante i miei lunghi viaggi su e fuori strada è diventato fastidioso molto rapidamente.
A quel tempo Guzzi presentò il V85TT, e fui colpito. Sembrava fantastico, aveva un po ‘di elettronica pratica, ma aveva anche il fascino semplice, sembrava una buona bici per due persone e i costi erano ragionevoli. Ho deciso che sarebbe stata la mia prossima bici. E poi Harley ha deciso di fare una promozione per le donne, metà della classe per imparare a guidare. Quindi ho suggerito a mia moglie di prenderlo, è uno sport divertente e chissà, in caso di emergenza, potrebbe essere necessario andare in bicicletta in uno dei nostri viaggi per metterci in salvo. Quindi ha preso la classe e è riuscita a passarla al primo tentativo! Ha percorso a malapena una bicicletta prima, e ha 1,52 me 48 kg, quindi sono rimasto colpito dal fatto che è stata in grado di lottare con quella bici da 300 kg attraverso i vari ostacoli. E sai cosa, le è piaciuta l’esperienza, anche lei voleva andare in bicicletta!
Come puoi immaginare, sono stati contati i giorni della Multistrada ed era tempo di prendere una bici per entrambi. Così andammo a cercare varie opzioni, e quando era ad Austin per lavoro le raccomandai di fermarsi dal grande rivenditore (BMW, Triumph, Yamaha, Honda, Suzuli, ecc.) E anche al negozio Guzzi. Bene, ha avuto una brutta esperienza da venditore presso il grande rivenditore, ma i ragazzi del negozio Guzzi l’hanno trattata bene, ed era tutta eccitata per questo. La lasciarono saltare su ogni bici e si prese il loro tempo per spiegare, e le piaceva davvero la V7III. Personalmente ho preferito la KTM 390 Duke che avevamo controllato una settimana prima, ma lei non era entusiasta di quello. Stava arrivando la MotoGP ad Austin, quindi abbiamo deciso di andare, voleva sapere quali erano le gare che avevo visto domenica mattina presto sul mio computer, e ogni grande produttore di biciclette e attrezzature sarebbe stato lì con l’opportunità di bici comapre sul posto. E il V85TT era in mostra nella tenda Guzzi, quindi era un must per me, speravo in qualche modo segretamente che potesse adattarsi a lei.
Beh, adorava l’aspetto e la sensazione, ma era troppo alta per lei … ma il suo viso si illuminò quando saltò sul V7III. In realtà l’ho fatta provare a sedere su almeno 25 bici in MotoGP, ma ha continuato a tornare alla V7III. In passato avevo letto cose fantastiche e la V7 Sport è una delle mie bici classiche preferite, quindi ho iniziato a scaldarmi.
Nel giro di un paio di settimane decidemmo di prendere una decisione sulle moto e fu il V7III o un 390 Duca. Ho deciso di dare una prima occhiata al concessionario Guzzi (moglie felice, vita felice) e, dopo una grande conversazione sulle biciclette, un buon affare sul V7III e un giusto scambio sulla mia Ducati, abbiamo stretto la mano a un nuovo V7III Stone che vedi nella foto. Mia moglie ha scelto il colore ed era estatica.
Ho subito iniziato a modificare la bici per renderla adatta ai nostri viaggi e ho aggiunto la protezione dagli incidenti in modo che potesse imparare in sicurezza su di essa, ma, purtroppo, la storia felice ha preso una svolta lì e, alla fine, io e mia moglie siamo andati i nostri modi separati. Almeno è stato un divorzio amichevole, se una cosa del genere è possibile, e, dal momento che avevo pagato per la bici, avevo investito denaro in essa, ed era registrato sotto il mio nome, il V7III rimase con me.
Ad essere sincero, non ero entusiasta del V7III, era qualcosa che mia moglie desiderava più di me (il mio cuore era ancora attratto dalla KTM) e l’esperienza di guida era impegnativa in un modo classico in bici, non in uno sportivo pista ciclabile. Ma avevo appena aiutato a pagare per la nuova casa del mio avvocato, ma non avevo il budget per un’altra bici e non avrei perso un sacco di soldi commerciando in una bici di 6 mesi con accessori per un valore di $ 2500 per cui non avrei avuto un soldo per. Quindi avevo due opzioni:
A. Lamentela con le pareti del mio appartamento o
B. Fai qualcosa al riguardo: trasforma il V7III nella mia bici, una bici con cui mi collego e una bici che mi dà l’esperienza di guida che stavo cercando da sempre.
Quindi, qualche altro chilometro più tardi è lì, nella foto, al Palo Duro Canyon State Park nel Nord del Texas, il giorno di Natale, preparandosi per un viaggio di 1200 km + a casa. Non è perfetta, prenderà un po ‘di più dei miei soldi nei prossimi mesi e anni, ma ora è mia …

Emergenza Coronavirus

0

L’INVIO DI TESSERE, SPILLE E TARGHETTE DI ANIMA GUZZISTA E’ SOSPESO.

A causa dell’emergenza per il Coronavirus, alcuni servizi non essenziali, non saranno disponibili per i cittadini italiani. Tra questi, il nostro servizio di spedizione sospenderà la sua attività per riprendere il prima possibile.

Nel frattempo a tutti gli iscritti verrà inviata (se non è già stato fatto) la tessera personale in pdf per email.

Sono momenti difficili per tutti noi. Ci sono cose ben piu’ importanti da fare e Anima Guzzista sarà pronta quando ne usciremo fuori.

Teniamo duro e andiamo avanti. Ne usciremo.

20° Incontro di Primavera – Aquile in Gallura

0

20° Incontro di Primavera
31 Maggio – 2 Giugno – 2019
AQUILE IN GALLURA

——————————————————————–

AGGIORNAMENTO PERCORSI CONSIGLIATI (al 25 Maggio):

venerdì Mattina:

https://goo.gl/maps/MckyQieDmEHwbXyo6 e poi  https://goo.gl/maps/8xLzwxp2fcEGioi97

Venerdì Pomeriggio:

https://goo.gl/maps/761pp4Edwj76p1fx9

sabato Mattina:

https://goo.gl/maps/vr57TP8q25r6rCP78

Sabato Pomeriggio:

https://goo.gl/maps/ZCtK9UD9SMb7n2Wt6

Domenica Mattina

https://goo.gl/maps/92Prdbofc2vGnbZT9

——————————————————————–

Sfuggiti all’inseguimento della polizia dell’llinois, investito sul ponte il corteo dei nazisti (sempre dell’Illinois che vilmente si sono gettati in acqua), fuggiti dalla vendetta della sposa abbandonata sull’altare… i membri della Guzzisti Liberi Blues Band hanno citofonato allo Staff di AG chiedendo asilo.
Dopo essersi rifocillati e bevuta così tanta birra che l’America’s Cup avrebbe avuto abbastanza liquido da poterci gareggiare, i pregiuevolissimi membri della Band si sono dichiarati pronti ad esibirsi nel concerto clou del mondo motociclistico internazionale: Sabato sera al nostro Incontro di Primavera.
La polizia, i nazisti e la sposa abbandonata continuano a cercarli per tutta l’Italia, così, furbescamente, lo Staff ha deciso di organizzare il raduno annuale di AG in Sardegna al grido di “Non ci prenderete mai!”.
Allertati i nostri agenti segreti “in missione per conto di dio” abbiamo saputo che dalla Gallura non c’è estradizione, garantendo quindi l’immunità ai nostri musicisti.
Sarà quindi l’orfanotrofio (dove sono cresciuti i membri della Band) Club Esse Gallura Beach Village ad ospitarci e a fungere da base per le scorribande previste nei tre giorni di raduno.

https://goo.gl/maps/33x7eU9WvYN2

L’arrivo in terra sarda era stato previsto noleggiando un sommergibile low-cost così da arrivare di soppiatto e nottetempo. Putroppo pare che il servizio Flixboot non imbarchi mezzi a due ruote, lasciandoci come unica alternativa il travestirci da motociclisti ed attraversare il Tirreno per mezzo di un traghetto mescolandoci tra la folla.
Abbiamo, purtroppo, rischiato di essere scoperti: il tentativo di prenotare il viaggio con un biglietto cumulativo deve aver insospettito qualche solerte funzionario che ci ha fornito il servizio a prezzo maggiorato rispetto all’acquisto singolo ottenibile dalla pagina web.
Quindi che ognuno pensi per il proprio traghetto e ricordatevi di tenere un “profilo basso” per non essere scoperti dando tutti un nome diverso e una dfferente targa della moto!
La partenza è prevista per

GIOVEDì 30 MAGGIO
di sera (così da essere ad Olbia la mattina)

Per non essere troppo visibili, sarà meglio partire da porti diversi. Ad esempio i nordici da Livorno (addirittura da Genova … ma arrivando a Porto Torres) e i centro-sudisti da Civitavecchia.
Si consiglia, all’arrivo ad Olbia, di indossare occhiali scuri e di non attirare troppo l’attenzione vista la probabile presenza di informatori dell’Illinois, riconoscibili perchè tutti immancabilmente travestiti da biemmevuisti col GS.
Espletate le formalità di riconoscimento tramite le frasi cifrate di Anima Guzzista (hai fatto colazione? – Ci prendiamo un caffé? – Chi vuole cornetti?) ci incammineremo, con l’andatura come sempre moderata e ovviamente tutti nella stessa direzione, verso il luogo di appuntamento per il frugale pranzo comune.
Il primo dei percorsi CONSIGLIATI (assolutamente non obbligatori, tanto con la motodispersione è inutile) è questo con ritrovo di partenza da Telti dove ci raggiungeranno i nostri agenti segreti sardi:

https://goo.gl/maps/PoRHK7yBkkD2

Il posto esatto dove incontrarci è così segreto che pur di mantenerlo al sicuro uno dei componenti del nostro gruppo di assaltori d’élite, meglio noti come i Power Ranger, ha ingoiato il foglio dove era scritto. Quando sono riusciti a “recuperarlo” (ma non vogliamo sapere come) ce lo hanno comunicato.
…dicevamo?… Ah, si! Da Telti arriveremo all’Agtiturismo Monte Enosu dei Fratelli Manca) il nome è proprio così e va rigorosamente detto tutto senza tralasciare una lettera sennò, chiedendo indicazioni, non vi rispondono poiché non è la parola d’ordine segreta esatta, se poi vi scambiano per poliziotti dell’llinois o peggio per giessisti travestiti e vi danno indicazioni per il ristorante vegano sono affari vostri.

https://goo.gl/maps/zLiFf5DEH9H2

I nostri Power Ranger, a sprezzo del pericolo, sono riusciti a trafugare un foglio con su scritto il menù (stavolta pare senza averlo mangiato per sicurezza prima) con sopra scritte strane parole in codice che vi sveliamo in anteprima:

Antipasti: tris di formaggi spalmabili, olive, salsiccia, formaggio, testa in cassetta, lardo, prosciutto crudo, carciofi e cipolle sott’olio, trippa di vitello.
Primi: pane Zichi ai funghi, gnocchetti alla sarda.
Vino, acqua, seadas, caffè, ammazzacaffé.

Solo per la Band, ovviamente, il menù classico:
Del pane bianco tostato e quattro polli fritti con una coca.

Verificato che nessuno ci abbia seguito riprenderemo, dopo pranzo con comodo, la via per arrivare, finalmente, all’orfanotrofio in Gallura dove i membri della Band sono di casa e dove faremo base:

https://goo.gl/maps/uBRG9KeFSxm

Serata in allegria e sbronza totale globale per festeggiare la fine dell’inseguimento ed essersi liberati della polizia dell’illinois.
Sveglia la mattina, dopo la colazione frugale offerta dall’orfanotrofio, con partenza alle ore 9.30 per andare a Pattada:

https://goo.gl/maps/hJ1cD2gkrLu

Durante il percorso tenete d’occhio gli specchietti per vedere di non essere seguiti. Casomai vi fermassero ingoiate subito libretto e documenti (per recuperarli chiedete ai Power Ranger come si fa), dite tutti indistintamente che vi chiamate Goffredo Puccetti, tanto lui vive ad Abu Dhabi e non lo trovano.

Durante la missione per trovare il ristorante, il nostro gruppo di agenti segreti, s’è imbattuto nei nazisti dell’Illinois, naturalmente non sono stati riconosciuti ma l’interrogatorio che ne è seguito è stato brillantemente superato solo grazie al loro addestramento speciale postipnotico e hanno subito dimenticato tutto. Sono stati talmente bravi che ancora non se lo ricordano… così, quando avranno recuperato la memoria, ce lo faranno sapere. Intanto i nazisti, disperati per l’insuccesso dell’interrogatorio, pare siano caduti dal cavalcavia con tutte le loro auto…

Quindi facciamo finta che il sabato abbiamo pranzato, ci siamo divertiti e siamo sazi.
Che si fa? Ma ovviamente si torna di corsa all’orfanotrofio per la serata col megaconcerto della Guzzisti Liberi Blues Band!

https://goo.gl/maps/cSjMMZ1VW382

Quindi frugale cena, la Band tanto mangia sempre le stesse cose, e poi Blues, R&B, Rock’n roll a gògò con urla schiamazzi e openbar fino a che vi regge la pompa.

La domenica, visto che il traghetto per il rientro è la sera, sveglia con comodo e giornata libera. Gita al mare, arrostimento sulla spiaggia e bagno, oppure accordi di gruppi per visite ai nuraghe, giro turistico per visita a Gavino e il suo gregge per acquisto di formaggio, o ricerca di fil’e ferru da riportare a casa nella speranza che strada facendo vi fermino per interrogarvi e voi, per salvare la Band, ve lo bevete tutto così tanto non si capisce una parola di quello che dite.

L’importante e ritrovarsi la sera al traghetto. Olbia ci attende. Speriamo che la polizia dell’Illinois non ci aspetti perchè la Band deve tornare e noi abbiamo il dovere di proteggerla in vista dei prossimi Incontri.

La quota di partecipazione è di 150 Euro a testa (170 per i non soci), comprensiva di:
– Alberg… Orfanotrofio
– cena e colazioni
– pranzo venerdì e sabato
– patch
– maglietta
– openbar e concerto della GLBB

Al momento dell’iscrizione ricordatevi di mettere la vostra taglia per la tshirt.
Le iscrizioni si chiuderanno il tassativamente 15 maggio per dare tempo di stampare le magliette con le misure richieste e farle spedire all’orfanotrofio… chi si iscrive dopo rischia di non trovare la sua misura. Ricordatevelo!
Ma soprattutto ricordatevi di fare il biglietto del traghetto!

Lo sguardo dell’Aquila

0

Le prime impressioni di guida di Renato Severo, concessionario Guzzi in via Tiburtina 251, appena tornato dai test drive organizzati in Sardegna dalla Piaggio.

E dai finalmente ci siamo, mentre l’aereo scende guardo la costa,  le saline di Cagliari sono piene di fenicotteri rosa,  tra lo stupore dei miei colleghi e la gioia dei miei occhi, la Sardegna ci riserva una bellissima giornata di sole con una temperatura ideale per andare in moto.

Ad Is molas  la presenza della V85 TT si avverte dappertutto tra cartelli  indicazioni e messaggi e all’improvviso le sento, prima una  poi l’altra le mettono in moto per prepararle alla prova, non è così silenziosa come dicevano e il carattere si sente, le vado a cercare e sono dappertutto, una ventina tutte insieme, le posso toccare, accendere, salirci sopra, ma quale pranzo, partiamo partiamo!!!!

Diciamocelo, sono bellissime, l’avevo già vista altre volte ma ora sembra più bella, per la prima volta vedo il grigio dal vivo ed è stupendo, la special bianca e gialla la conoscevo ma quella bianca e rossa la vedo per la prima volta, sono i colori della mia moto, quello che mi colpisce di più è l’aquila stilizzata sul faro, accesa ti lascia a bocca aperta, nessuno potrà sbagliarsi, sta arrivando una Guzzi.

Appena sali la moto ti accoglie, le gambe sono ben distese e la posizione delle braccia naturale con comandi facilissimi da raggiungere, poggio bene i piedi a terra anche se sono 1,72 mi dicono poi che attraverso anche l’adozione di due selle, una ribassata ed una rialzata la moto sarà adatta a piloti da1,65 a 1,95 e non faccio fatica a crederlo, mi calza come un guanto.

La  maneggevolezza è straordinaria aiutata da un motore dell’erogazione progressiva e priva di buchi, il cruscotto digitale ti mette tutto a disposizione, tachimetro, contagiri, livello carburante, autonomia, mappature, contamarce, la moto ha poi un dispositivo bluetooth con una centralina dedicata (è un accessorio ma mi dicono non costerà molto) al quale agganciarsi con lo smartphone e che funzionerà  come interfono tra i pilota e passeggero, navigatore, ascolto musica eccetera, il navigatore appare sul cruscotto con tutte le indicazioni sotto forma di pittogrammi,  limiti di velocità e autovelox!

Il primo tratto è  rettilineo e si va ad 80 all’ ora ma ho legato una maglietta sul portapacchi che svolazza troppo e mi tocca fermarmi a sistemarla, così devo raggiungere il gruppo che nel frattempo è andato avanti e devo dare un po di gas. I 180 arrivano subito ma di più non oso, sto su una provinciale e poi li ho già raggiunti.

Passato il bivio per Chia cominciamo a salire e le curve arrivano, il capofila accelera e cominciamo a divertirci, la moto scende in piega con estrema facilità e ti trasmette un senso di sicurezza totale, il telaio è neutro e di una  estrema rigidezza, in piega passo apposta sulle buche e la moto non si scompone, provo i freni  e  mi metto a frenare in piena curva, la moto ancora una volta resta in traiettoria e non raddrizza, continuo a frenare fino a metà curva mollo e do gas, via tranquillo e felice.

E mo basta, sono due mesi che non vado in moto e mi voglio divertire un po’ la strada è molto bella con delle serie di curve in sequenza e si comincia a ballare, mi diverto come un bimbo ed alla fine esagero pure,  non vuole tante scalate e frenate rabbiose, vuole andare via liscia con una guida fluida e al ritorno me la godo di più.

Ultimo tratto in off road, cambio la mappatura al volo ed all’improvviso mi viene in mente un particolare, l’ultima volta che ho fatto fuoristrada avevo 18 anni!

Bè dai mi dico, cominciamo piano,  un po’ di sassi e parecchie buche, la moto è leggera e ci prendo confidenza…  finisco a dare gas e spazzolare nelle curve.

No non mi è bastato questo giretto, il giorno dopo mi sono intrufolato in un altro gruppo e l’ho ripetuto, stamattina (ndr  – mercoledì 6) LA MOTO è ARRIVATA!!!  Non vedo l’ora di immatricolarla e farmi un altro giro.

Mi è venuta un’idea, il raduno di primavera quest’anno è in Sardegna e mi sa tanto che quest’anno tradirò la bombardona e ci andrò con questa!!!!

 

 

Ciao Gianca’!

0

Così lo salutavo, ogni volta che lo incontravo e quando riprendevamo le nostre strade dopo un Incontro di Primavera o una cena tra amici.
Giancarlo era un persona per bene, non troppo espansivo di carattere ma si vedeva come fosse sempre pronto a partecipare allo scherzo, alla battuta e di quanto ne godesse. Il suo V65 TT rosso era unico, un po’ sgangherato e con qualche parte arruginita ma era il “suo” e ne andava giustamente fiero. Lo portava dappertutto e la sua immancabile presenza ci faceva sempre piacere. Senza Giancarlo un pezzetto di quell’Anima Guzzista se n’è andata.
Grande viaggiatore dall’andatura paciosa “er Berghella”, come lo chiamavamo affettuosamente noi romani, arrivava sempre. Noi smanettoni dalle andature veloci lo perdevamo subito dagli specchietti ma al primo punto di ritrovo, magari per il pranzo al ristorante, lui arrivava con una straordinaria capacità di sincronizzazione con l’arrivo del primo piatto. Lo prendevamo in giro ma con l’ammirazione ed il rispetto dovuto a chi aveva percorso tanti chilometri per esserci. Giancarlo c’era sempre.
Ricordo quando, lungo un percorso, lo incrociammo mentre veniva dal senso opposto. Risate e sfottimenti ma poi… come aveva fatto? Che strada aveva preso? Ma soprattutto, uno tranquillo come lui, a quanto era andato?
Giancarlo era così. Indipendente e innamorato della moto, del piacere di perdersi tra le mille strade dei nostri viaggi per poi ritrovarsi col suo sorriso che ti metteva sempre di buon umore.

Inarrestabile Giancarlo, stavolta ti sei dovuto fermare.
Amico mio, ti ricorderemo sempre e sempre ci mancherai.

 

Con affetto Vladimiro.

Sei partito troppo presto.

0

Mi giunge stamattina la terribile notizia della scomparsa del nostro Paolo Bellentani, detto Badude.
Da tempo lottava contro un brutto male incurabile che ne aveva, pian piano, debilitato il fisico mai il morale. Paolo era uno tosto e non si è mai arrreso e rassegnato al suo destino infame.
Lo ricordo in sella alla sua Stevio la prima volta che lo incontrai. Eravamo in Garfagnana, ad un raduno Guzzi, sotto una pioggia battente che aveva contribuito non poco a decimare le presenze. Ma lui c’era. Sorridente ed istintivamente simpatico, si era presentato: Oh, ciao! Sei tu Vladimiro, il presidente di AG? Io sono Paolo.
E con un sorrisetto tra il malizioso e il monello, aggiunge “sono in missione per conto di Andrea (Ancarani-Anka) per ritirare la tessera Sport per fare le gare in pista. Ma non so mica se poi gliela do! Lo tengo in pugno!
Ho subito capito che stava dando il meglio di se. In moto sotto il diluvio, facendo un favore ad un amico ma godendosi la sua Steviona nonostante il tempo da lupi senza dimenticare il “gusto del ricatto”, goliardico e giocoso, dicendo di Anka, mentre forzava l’accento dialettale come si fa scherzando con gli amici: Mò lo tengo per i màroni!
Paolo era un grande macinatore di chilometri. Uno che amava la moto e voleva goderne il più possibile. Ma non era un fissato, anzi. Intelligente e simpatico è stato un grande piacere da frequentare. Ce ne fossero di più come lui…
Lo ricorderò sempre in sella alla Stevio, carico di bagagli, che si accinge alla partenza sotto il diluvio. Casco aperto e sorridente che mi fa: Oh, ciao presidente! Ci si vede alla prossima dai!
Caro Paolo, prima o poi ci rivedremo inevitabilmente tutti. Ma tu sei partito troppo presto.
Tanta buona strada e un grande abbraccio Pa’. Già mi manchi.

Porgo le mie condoglianze e tutta Anima Guzzista alla famiglia di Paolo.

Per chi volesse partecipare ai funerali: Mercoledì 27/02/2019 alle ore 10.00 presso la Chiesa parrocchiale di San Giuseppe Artigiano in via Remesina 56 a Carpi. L’indirizzo di casa se qualcuno lo chiede è VIA DEL MELOGRANO 79 FAM. BELLENTANI BARIGAZZI.

Putroppo non potrò esserci. Se qualcuno ci và, lo faccia in moto. Paolo ne sarebbe contento.

 

Un abbraccio Paolo.

Vladimiro

BUONA STRADA MAURO

0

da Vladimiro Corbari e lo Staff di Anima Guzzista

 

Mercoledì 30 Maggio ore 23.55:
scaldato il motore sono pronto a partire… a domani presidè !!!

Questo è stato l’ultimo messaggio che ho ricevuto da Mauro. Ci saremmo visti il giorno seguente al raduno di AG. Putroppo non è stato così.
Mauro era un entusiasta, brillante, pronto alla battuta e con una grande voglia di andare in moto. Ci siamo sentiti spesso, dallo scorso anno dove ci incontrammo a Viterbo per Aquile in Ammollo ed è lì che fu conquistato dalle persone di Anima Guzzista (parole sue) tanto da chiedermi spesso di organizzare delle uscite assieme, o a proporsi come organizzatore di un raduno lì da lui, a Soriano nel Cimino, per vivere la moto condividendone i contenuti e lo stile di vita.

Arrivato tutto! Così ci disse all’arrivo della spedizione di gadget e tessera.

Si, era un entusiasta. Da poco era andato in pensione e in una di quelle meravigliose, fantastiche, pazze decisioni venne colto da innamoramento istantaneo comprandosi una V7 carbon da affiancare al suo V65 SP rosso, compagno di una vita e tenuto che sembra nuovo…
Ci sentivamo per telefono e io lo prendevo in giro sul fatto che non avesse nemeno un capello bianco (mentre io…) mi rispondeva dandomi del “vecchiaccio canuto”. Con la Carbon, farai un figurone… un vero pischello, gli dicevo, lui rideva gongolando e pregustando il momento.
Gli avevo proposto anche di cantare qualche “pezzo” assieme durante il concerto di sabato sera a Conegliano e, ovviamente, non si era tirato indietro, anzi “voleva” fare, cantare, vivere e partecipare il più possibile.
Così lo ricordo.
Così rimarrà nei miei pensieri.
Un malore mentre è a pochi chilometri dall’appuntamento in sella alla sua V7. La caduta che già non vede e non sente.

Abbiamo vissuto l’Incontro di Conegliano con la tristezza nel cuore e non vi nascondo che tutti abbiamo dedicato a lui i tanti bei momenti immaginando a come sarebbe stato felice di esserci.
Mauro era uno di noi. Uno con l’Anima, vivo, allegro, pronto alla goliardata nonostante i suoi 66 anni.
Sono contento di averlo conosciuto.

Aveva fatto una scelta: quella di non invecchiare “aspettando” con il cuore gonfio di rimpianti e di cose non fatte. Così lo ricorderemo.

Anima Guzzista esprime il suo cordoglio alla famiglia di Mauro Baffo52 Mariani, orgogliosa di averlo avuto come socio ed amico.

Buona strada Mauro.

FINO IN FONDO

0

Testo e foto di Vladimiro Corbari e Titti Palagi

La giornata promette bene con un bel cielo blu e temperatura mite. Inforchiamo la moto e partiamo in direzione Campagnano. L’autodromo di Vallelunga ci attende per le gare di moto Vintage e non vediamo l’ora di  ritrovare quelle splendide brutte facce di chi ancora si ostina a correre in pista con delle obsolete, vecchie, meravigliose Guzzi.

Ci accoglie la consueta distesa di gazebi e camper dei vari team. L’occhio si sofferma istintivamente sulle bandiere o striscioni dove campeggia l’aquila di Mandello, non sono molte ma vedere una Griso 4v o un “teste tonde” in versione gara fa sempre il suo effetto e in un attimo ci troviamo catapultati nel mondo delle preparazioni: per l’accensione ho messo… Devo trovare i carburatori Keihin… Il telaio, col motore nuovo, flette troppo. Ci devo saldare dei fazzoletti di rinforzo sul canotto…

Rumori molesti e fastidiosi coprono, d’un tratto, le conversazioni e sembra di essere tornati agli anni ’70 quando il due tempi dominava le gare. Incredibilmente piccole, fumose e rabbiose sono proprio loro: TZ, Rotax, BSR… velocissime in rettilineo e fulmini nelle curve. Mi stupisco sempre di come queste piccole 250/350 possano camminare così tanto e con tempi di tutto rispetto (il vincitore ha il suo giro veloce in 1’51!) tanto da essere in grado di dare la “paga” alle ben più potenti 1000 4t dell’epoca che gareggeranno più tardi nell’Endurance.

Il mattino si dipana tra caffè al bar e visite ai box per “toccare con mano” le moto dei nostri piloti. La mitica 27 di Beppe Braga, la 24 Anka Guzzi di Andrea Ancarani, la “66” di Francesco Alberini, la “70” di Andrea Taricco tutte moto praticamente normali mentre ad essere straordinari sono i loro rispettivi piloti. Animati da una grande passione, con tanta voglia di divertirsi e di misurarsi in pista, in fin dei conti, sono loro i veri protagonisti di questa storia. Magari con un piccolo van noleggiato da stipare fino all’inverosimile con le moto, gli attrezzi, qualche ricambio e i bagagli per poi cibarsi centinaia di chilometri pur di esserci, senza contare che dopo la gara si rimonta tutto e si guida fino a casa per arrivare a notte fonda. Passione allo stato puro.

Ma veniamo alle gare. La prima, dove si cimentano i bicilindrici di Mandello, è la Vintage 500 – Vintage Guzzi.

Qui, i nostri Andrea Freddi, col secondo tempo alla partenza, continua la tradizione di famiglia (è il figlio d Roberto della concessionaria Moretti) visto che il padre si è preso un anno “sabbatico” per rinnovare la concessionaria dopo la scomparsa della mamma Lidia Moretti indimenticabile figura del mondo guzzista.

Al quinto posto Andrea Ancarani con la sua Anka Guzzi e al sesto posto in griglia una vecchia conoscenza, Piero Gasgas Mombello, che continua a lamentarsi per qualche acciacco dovuto all’età ma è sempre lì a dare il… gas! Mentre nelle retrovie naviga (si può dire parlando di moto?) l’inossidabile Beppe Braga col suo v35 “più veloce del mondo” tra una selva di 1100 e mille, senza contare le honda four, ducati e yamaha. Ricordiamo che la  “Vintage” è una gara di regolarità e non vince chi arriva primo al traguardo, soddisfazione personale a parte, ma chi gira con tempi il più possibile uguali o con meno scarto.

All’arrivo, infatti, il v35 si classificherà quarto mentre Anka sarà appena alle sue spalle. Piero, meno costante, arriverà decimo. Purtroppo, per una scivolata, si deve ritirare Freddi mentre viaggiava nelle prime posizioni.

Arriviamo così alla Gentelman Cup (altra gara di regolarità) dove Francesco Alberini, nono in partenza e Andrea Taricco col quattordicesimo tempo si confrontano con una selva di di agguerritissime Guzzi, qualche Ducati e Triumph. La gara è concitata e i ritmi dei piloti, davvero eterogenei, rendono la gara davvero divertente con tantissimi sorpassi. Francesco, forse col pensiero alla gara di Endurance che avrebbe corso dopo, non forza il ritmo e mantiene la posizione fino alla fine mentre Andrea, regolarissimo, si guadagna un buon ottavo posto.

Alle 15.25 parte, finalmente l’endurance per i 500 chilometri previsti, che tradotti in giri fanno ben 122 tornate.

Le moto in gara sono le più disparate: da quella dell’appassionato preparata con gli amici a quella professionale e competitivissima cosa che si capisce “al volo” guardando i relativi mezzi di appoggio a disposizione. Si va da chi dorme in tenda, piccolo camper o furgone fino al motorhome e bilico con tanto di officina per il trasporto delle moto.

La partenza, stile LeMans, è sempre emozionante con i piloti che attraversano la pista correndo e in un attimo, il rombo assordante dei motori accompagna le moto che sfrecciano verso il curvone dei Cimini.

Questa si che è una gara di velocità ma anche di durata per arrivare fino in fondo con i piloti che si danno il turno (due o tre secondo i team) e rifornimenti volanti nelle soste ai box previste. Chi arriva primo, vince.

Già nelle prove si vede subito che due moto hanno un altro passo. I team Taurus, con una Suzuki veramente potente ed affidabile, guidata da Cantalupo-Caprara-Lenoci e Ari.Cas.Co, con un ducatone spettacolare, guidato da Arioni-Contiglioni-Arioni vanno come il vento. Oltre che bravi i piloti le moto sono veramente a punto e conquistano la prima e seconda piazza sulla griglia.

Al terzo posto la Guzzi di una vecchia conoscenza, Paolo Ruzza di Sora, che con il team Biker’s Island schiera tre piloti con una grande esperenza, Samuele Sardi-Oreste Zaccarelli-Claudio Petrassi (quest’ultimo con licenza Anima Guzzista), velocissimi e stratosferici quando la pista comincerà a bagnarsi verso fine gara.

Gareggia, inoltre il team Trottalemme con Mombello Piero-Forlati Fabio-Alberini Francesco (ancora loro! Quanta passione ragazzi!) in 21 posizione di griglia. Da sottolineare che Forlati e Alberini sono piloti con licenza AG.

Purtroppo si ritireranno al 65 giro.

Ma andiamo con ordine. La gara durerà circa 4 ore e più che guardare il singolo giro o “quel” sorpasso” quel che conta è girare costantemente e veloci. Sardi fa la partenza ma subito si capisce che sarà dura. I primi girano costantemente un paio di secondi in meno.

La classifica dopo due ore vede i “nostri” al quarto posto con 2 giri di ritardo, superati anche dalla suzuki di ADS 117 Racing e dalla Honda del team Segale CLA mentre, complice un problema alla moto, la Ducati precipita al 20mo posto.

Zaccarelli, Petrassi e Sardi si alternano alla guida ma rimontare è difficile per le tante moto da sorpassare che rendono il ritmo altalenante.

A circa 33 giri dalla fine il colpo di scena. Il sole che aveva inondato Vallelunga era stato coperto già da un po’ da nuovoloni neri che ora cominciano a far cadere le prime gocce di pioggia. Entra Zaccarelli e mentre tutti alzano il ritmo per evitare scivolate con la pista che si inumidisce Oreste tiene il gas spalancato! E sono tre quattro fino a quindici secondi a giro guadagnati! Che spettacolo! Nel frattempo la Honda Segale è rimasta attardata e viaggia in 13ma posizione mentre la Guzzona, che riesce a passare la suzuki ADS 117, si trova ora in seconda posizione con un solo giro di ritardo.

Viene esposta la bandiera di pista bagnata e qualche moto cade sull’asfalto ormai scivoloso di acqua e olio delle tante rotture e solo la moto del Biker’s Island mantiene un ritmo indiavolato come se fosse asciutto. Mi piace pensare che fossero gli unici in grado di fare dei tempi così ma, più verosimilmente, i piloti suzuki, in testa (dalla partenza!) hanno calato il ritmo per evitare sorprese, visto l’asfalto infido amministrando, con calma ed esperienza, il vantaggio acquisito.

E’ ora dell’ultimo cambio a 23 giri  dalla fine ed entra Petrassi (meglio noto come CP) che partendo dai box per il cambio viene bloccato dei commissari per l’entrata i pista della safety car a causa pioggia. Lo stop dura praticamente un giro fino al passaggio dell’auto quando gli viene permesso di rientrare. Tutto il tempo recuperato è perso! Ma non si demorde e nonostante qualche crampo all’avambraccio prosegue con gli stessi tempi di Zaccarelli con il divario che si riduce giro dopo giro.

Il secondo posto sembra ormai cosa fatta quando al giro N° 108, in pieno recupero (poco meno di un giro di distacco) alla curva del semaforo Claudio scivola (e dietro a lui, abbiamo saputo poi, altre due moto). Ma la scarica d’adrenalina e la voglia di arrivare in fondo sono grandi e rialzata subito la moto riparte… ma è proprio ora che viene esposta la bandiera rossa di fine gara (oltre il 75% di giri effettuati).

Una grande gara della Suzuki guidata da Cantalupo-Caprara-Lenoci del team Taurus in testa dall’inizio alla fine e splendida la Guzzi Biker’s Island di Paolo Ruzza guidata da tre veri manici giunta seconda alla sua prima uscita.

Chissà senza la safety car come sarebbe andata…

Assistiamo alle premiazioni e scattiamo le ultime foto di rito prima di ripartire lasciandoci alle spalle l’autodromo ormai vuoto.

Per strada, verso casa, qualche goccia di pioggia cade ancora e sorrido mentre alleggerisco un pochino il gas… l’importante è arrivare in fondo, no?

 

…1400, QUASI 1500!

0

di Ettore&Ticcio

…no no, non siamo a Frittole e neanche nell’Anno Domini

Un noto rocchettaro nostrano, ‘mpò di tempo addietro cantava “…animeee in plexyglassss…” e ‘sto Cali infatti li aveva entrambi, un’ Anima (rocchettara pure Lei) e un plexyglass

il punto è che, all’Anima, del plexy, ‘ne poteva fregà de meno ed è proprio questa condizione la generatrice di tutto (all’anima del plexy!”)

Come al solito la coperta è corta, estetica e funzionalità sono fattori che stanno a se stessi con proporzionalità inversa e quando si tenta di soddisfarli entrambi si finisce coll’andare fuori tema…sommando poi la “personalità” che il Cali 1400 ha da vendere, si rischia di prendere pure un bel 2, dal momento che non copia altre cruiser e tantomeno ne scimmiotta qualcuna al punto che non si sà bene dove collocarla, neanche in garage

“ed allora diamoci un tagl…ehm no cioè, un tema!” esclamano i nostri eroi, “forse è la sola cosa che può farci uscire dalla palude” (almeno quella dei pensieri!)…”che sia un’Aquila!”

Qualche scambio di veduto tra “pennelli”, le setole più morbide e raffinate di Ettore si incrociano con le mie, più grosse e dure tipiche di un cignale maremmano ma non c’è mai scontro o competizione, prevaricazione od imposizione ed i bozzetti si affinano uno dietro l’altro

“le ali…il becco…il piumaggio…le narici…sono i somatismi dell’Animale e, nelle menti, il Volatile sembra gia librarsi in aria (e sulla strada) ma ci vorrano parecchi mesi prima di vederlo planare davvero, passati tra schiume viscidosamente poliuretaniche, fibre composite tenaci e ben poco malleabili, resine innaturalmente insature, mastici e stucchi geneticamente pastosi ma che diventano pietra in men che non si dica, smalti siralici, glitter fighettosi ed altre diavolerie degne di Cagliostro

Il lussurioso Galgano (versione 1.0 del Santo omonimo) lo tiene a battesimo al cospetto della omonima Abbazia Sconsacrata in un afoso pomeriggio d’Aprile e, persa anche la certezza di trovarsi a Frittole, una sola cosa ci appare chiara….il 1400, adesso, è quasi un 1500!

 

19° INCONTRO DI PRIMAVERA – AQUILE A CONEGLIANO 2018

0
E’ tutto pronto. L’albergo è allertato, i ristoranti prenotati, le strade riasfaltate, la Protezione Civile è passata a codice giallo e la forestale promette tempo buono.
Manchiamo soltanto noi che piombando (come Aquile, ovvio!) su Conegliano verremo accolti da ali festanti di folla che stappano prosecco al nostro passaggio.
…e che nessuno osi mettere l’antipoggia… festeggiati come piloti sul podio da bottiglie schiumanti, avremo anche le “ombrelline” (il Tauato e Fange per l’occasione) che faranno da contorno sexy all’evento.
 
VENERDì 1 GIUGNO
 
Appuntamento a FARA VICENTINO ore 12.30
presso il RISTORANTE PIZZERIA ARGENTINA – VIA ORTIGARA, 15
 
 
Baci, abbracci, foto di rito con le ombrelline e poi si inizia con i piedi sotto al tavolo.
(il pranzo, extra quota, è di 20 Euro a persona)
 
Stappate le ultime bottiglie di prosecco si parte per il giro del pomeriggio.
 
 
L’arrivo sarà all’albergo, dove faremo sede per i giorni dell’Incontro, per prendere posto nelle camere (non sono previste singole, la promiscuità è d’obbligo …regolatevi!)
Quindi serata trendy con elezione di miss raduno. Due i candidati. Il Tatuato e Fange. …e chi non vota non beve!
 
SABATO 2 GIUGNO
 
Mattina:
Sveglia alle 5.00… forse un po’ troppo prestino, facciamo le 6.00?
Ok. Colazione alle 8.00 e alle 9.00 si parte. Se non siete pronti per le 9.00 vuol dire che non reggete il prosecco (pare che a Conegliano esca direttamente dai rubinetti dell’albergo, sia caldo che freddo!)  e Anima Guzzista offrirà, tramite le sue ombrelline, aspirine e Moment ai (fraciconi) bisognosi di supporto.
Quindi tutti in sella e partenza per un posto incantato nei monti. Ci attende una “malga” ai margini di un’incantevole radura a poca distanza da Cortina D’Ampezzo.
Si consigliano gomme a pressione non eccessiva, freno idraulico delle sospensioni almeno tre tacche e controllo delle pasticche dei freni. I peletti sulle gomme sono avvertiti… 
Il percorso curvoso, dove l’occhio indugierà tra contagiri e panorami bellissimi, si snoda tra il passo san Boldo fino al passo Giau, passando per Alleghe e Selva di Cadore, fino alla malga di Pezié de Parù.
 
 
Motodispersione permettendo, alle ore 13.30 ci si rifocilla con un pasto frugale (un pugno di semi di miglio e pane raffermo bagnato il tutto innaffiato con acqua di torrente) e, per chi vuole, un grande prato per un breve pisolino in vista del rientro.
 
Pomeriggio:
Alka Seltzer o Citrosodina per tutti (si sa’ che il miglio è pesante da digerire) e si parte per il rientro in vista della serata col concerto della Guzzisti Liberi Blues Band.
Due i percosi previsti: uno diretto, con belle strade ma più corto, per chi desidera farsi una doccia per pavoneggiarsi davanti alle ombrelline, e uno “tosto” per i piegatori assatanati, famelici di curve a gas spalancato.
In entrambi i casi è previsa una sosta, dovuta, al museo delle vittime del Vajont ‘ché un po’ di storia e di rinfresco della memoria per la tragedia di quella povera gente fa sempre bene (oltretutto il museo è fatto molto bene).
 
giro corto fino al Vajont:
 
 
giro lungo fino al Vajont:
 
 
Dal Vajont fino all’albergo:
 
Giro corto:
 
 
Giro lungo per chi ha ancora voglia di curve scovato dai nostri esperti scout:
 
 
 
Ad accogliere i partecipanti in albergo, le ombrelline saranno a disposizione per un body washing delle moto che, con l’occasione della miglior foto scattata per il Concorso Fotografico “Crashed Lenses”, vedrà assegnare dalla giuria di Anima Guzzista il primo ambitissimo premio: Un’infuocata Lambada con le Ombrelline durante il concerto della serata. 
Agli spettatori verrà offerto del bromuro, rigorosamente con le bollicine, per evitare esagitati che saltano sul palco e allungano le mani ‘ché poi scattano le gelosie…
 
Quindi, dopo la cena ristoratrice, inizierà l’attesissima serata dell’Amore Cosmico a ritmo rock e blues. A disposizione dei partecipanti l’usuale “open bar” che, in quest’occasione, fungerà da disintossicante alcoolico viste le precedenti assunzioni e i numerosi birrini/prosecchini defaticanti bevuti durante il rientro.
 
Nella scaletta della band ricordiamo “te vojio bene”, “tu scei amico mio” e “àòhfgghtcedlkj” il cui testo può essere capito solo dopo la seconda bottiglia.
 
Incluse nella quota di partecipazione l’immancabile patch dell’Incontro e la maglietta dell’Amore Cosmico (una chicca che solo le Anime convenute potranno esibire suscitando ammirazione ed invidia in ogni futura occasione).
 
 
DOMENICA 3 GIUGNO.
 
Sveglia e colazione (per chi ce la fa) e saluti, abbracci e “dai rifacciamolo”, “a quando il prossimmo?”, “ma io non mi ricordo che ho fatto”, “òhgjhfgultdyk. Coscia digeva la sceconda sctrofa?”
Si parte per tornare a casa alla spicciolata ancora gonfi di Amore Cosmico.
 
 
Ricorda i posti sono limitati per cui non esitare: Partecipa numeroso e…
 
SIICI ANCHE TU!
 
Il mitico Incontro di Primavera di AG, per le Guzzi che hanno l’Anima.

Il raduno è aperto a tutti.

Quote d’iscrizione:
  • 170 Euro (soci)
  • 190 Euro (non soci) 
La quota comprende:
  • albergo per due notti con cena e colazione.
  • Pranzo alla malga di Pezié de Parù
  • Patch
  • Maglietta dell’Incontro.

 

1. Iscriviti al raduno

Scegli la modalità d’iscrizione iscrizione, riceverai come conferma una email riepilogativa dei dati sull’indirizzo indicato in fase di registrazione.

2 – scaricate il modulo di scarico responsabilità

da consegnare obbligatoriamente il primo giorno di raduno, debitamente compilato. In cambio riceverete la favolosa, unica, intovabile tshirt del raduno!

3 – segui e partecipa alla discussione sul fourm! Incontra le Anime per strada.

Gadget

VI SEGNALIAMO