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Come sono diventato Guzzista: Stefano Sazzi

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Come sono diventato Guzzi sta?
La mia ex moglie aveva la patente e una Aprilia Pegaso, così io ho preso la patente a 32 anni e iniziato a guidare l’850 T3 ex Polizia di mio suocero…. Poi ho acquistato un V Strom nell’attesa di arrivare alla Guzzi ma guidando Breva 750 e Breva 1100 di mia moglie…. Poi nel 2016 da Moretti ho trovato la Mia Moto…. Stelvio del 2010 gialla ancora da immatricolare….a posto per i prossimi 20 anni….anche se adesso vorrei affiancarle una Griso Tenni….???????

Come sono diventato Guzzista: Stefano Beltrami

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Come sono diventato guzzista? Quasi per caso. Ho sempre avuto una due ruote fin dai tempi del tubone poi solo enduro, Gilera rc125, rc600, ktm250, poi, dopo che il Kappa mi ha lasciato a piedi ho comprato una Vespa T5 da un amico che se ne voleva disfare. Passare dalle moto alla Vespa è stato uno shock ma, dopo un pò ci ho preso la mano e mi sono abituato a quel senso di panico che ti prende ad ogni frenata e ad ogni piccolo avvallamento. Mentre io cercavo di sopravvivere alla Vespa, mio zio ormai settantacinquenne, decide di tornare ad essere motociclista come da giovane e si presenta a casa con una California special bianco metallizzato. Bella moto ma mi sembra lunga e pesante e lì per lì non ci do valore. Purtroppo per mio zio, la salute lo tradisce e nemmeno sei mesi dopo la vuole vendere. La moto è bella, il prezzo a me è da saldo, la compro. Male che vada se non fa al caso mio la rivendo subito, pensai. Questo accadeva a febbraio del 2001 e da allora non ho mai più pensato di vendere quello spettacolo di moto che è il mio ( o la mia) California. Con tutti i suoi pregi e i suoi difetti me ne sono innamorato. Ho provato a convincere mia moglie a comprare un’altra moto ma rischio il divorzio se insisto e a vendere questa non se ne parla. Purtroppo per vari motivi, la uso solo per piccoli giretti ma non ci rinuncerei per nulla al mondo.

Come sono diventato Guzzista: Alessandro Derudas

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Sbavavo sulle Guzzi. Sbavavo da quando ero ventenne. Ovviamente da studente non potevo permettermela…era già tanto che mi facevano studiare i miei. E quindi quando andavo in bagno (oltre al postalmarket), mi portavo le riviste stile 2ruote o Inmoto, soffermandomi sul listino Guzzi e in particolare sul v11. Mi laureo nel 2004, primi stipendi, parto a Milano e compro la mia prima VERA moto. Un V11 Rosso Mandello. Non avevo esperienza…. L’ ultima moto che avevo avuto era un cinquantino a 14 anni. Avevo il terrore di cadere scendendo dalla nave. Non so come ho fatto a trovare l’imbarco a Genova. Io, su un 1100, dove non conoscevo la strada, con telefono stile nokia che non ti aiutava nemmeno per sapere che tempo fa. Eppure son tornato. Era marzo 2005 mi pare.
Cominciai a lavorare in uno studio da un collega più grande. E li che mi adescò Pintore…. Arrivò in studio e riempì di complimenti la mia moto. Mi disse di AG (a cui ero già iscritto prima di avere la moto) e del raduno a cui stava lavorando. In poco tempo mi iscrissi. Non conoscevo nessuno. Sono andato lì all’arma bianca, senza saper usare la moto, e a dormire con Splitter (su Centauro) che si lamentava di quanto russassi… Ho conosciuto tutti voi, ho visto il concerto della GLBB, ho visto Lalla andare come un treno, ci siamo mbriacati in galera con il Comandante (dopo averlo inseguito per i tornanti di IS Arenas), ho riaccompagnato Andrea e Sciortino (che aveva bevuto come un lavandino) nel bungalow… Ho fatto curve che non sapevo di saper fare, ho conosciuto persone che mi accompagnano in moto da anni. Nella foto dove dietro ho la spiaggia, avevamo disturbato una guardia carceraria solo soletto con una signorina (la spiaggia era demanio militare), e noi giravamo senza casco per le strade della colonia. Che figata quel raduno. Bravo Pintore.

Come sono diventato Guzzista: Gabriele Fabio Scavizzi

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COME SONO DIVENTATO GUZZISTA.

Forse lo sono sempre stato, ma andiamo per ordine.

Da bambino sbavavo su una V7 california di proprietà di un riparatore di orologi che conoscevo, tal Giovannino.

In realtà le moto mi sono sempre piaciute tutte, fin dalla tenera età, ma quella mi rapiva lo sguardo.

Passarono gli anni e frequentai degli amici romani, una famiglia di motociclisti che spaziava tra BMW, Ducati e Guzzi: erano i tempi della 851, della Cagiva Elefant, della Guzzi Imola 2 e della 650 Lario, metà degli anni 80.

Mi piaceva da matti la Imola 2 del mio amico, uno dei due figli (il padre si nutriva di BMW), ma io diciassettenne con mamma che non voleva sentir parlare di moto, mi potevo limitare a rifarmi gli occhi.

Passano ancora 4 anni e finalmente posso comprarmi la prima moto perché già lavoro. Era una Honda XL 200 R.

L’anno dopo arrivò la stessa, ma 600, poi due Transalp.

Sono nella fase in cui vedevo le Guzzi come inaffidabili e non di mio interesse.

Poi inizio a frequentare un parente e amico, anche lui di Roma (mannaggia ‘sti romani!  ) che al momento ha una VFR 800 V-Tec ma che in passato aveva girato l’Europa con moglie al seguito, a cavallo di una Le Mans III 850 con motore portato a 1000, di cui tesseva le lodi, e che aveva ancora in garage, prendendola saltuariamente.

Mi sale la curiosità e nello stesso anno in cui compro la seconda Transalp, nella zona della capitale girano parecchie moto in vendita a prezzi interessanti, a causa delle voci sulle prime restrizioni sulle norme anti inquinamento; inizio a guardare Porta Portese e rispondo a un annuncio da Morlupo.

Così fu che nel 2003 comprai la prima Nevada 750 a carburatori, del 1996, decisamente maltrattata, ma che con WD-40 e paglietta tornò a splendere in tutte le sue cromature.

Nel 2006 comprai la BMW, deciso quindi a vendere la Nevada, ma sebbene ricevetti alcuni contatti, li liquidai dicendo che non la vendevo più 

Non me la sono sentita, mi piaceva e non volevo svenderla.

Nel 2010 la detti indietro per comprare la nuova Nevada a Iniezione, che tenni però solo per 1 anno e mezzo, in quanto non mi trovavo bene con la postura perché mi faceva male alla schiena, molto differente dalla vecchia, e anche perché ero follemente innamorato della Bellagio Luxury che tuttora mi fa morire, e che comprai nel dicembre del 2011, dando indietro appunto la seconda Nevada.

L’ultima arrivata è la California EV Pik, presa da un amico che la vendeva.

Non sono un integralista, non sono fedelissimo perché le moto mi piacciono tutte, e se potessi ne avrei tante in garage, di tutte le marche, ma se ho 4 moto e di queste ben due sono Guzzi, un motivo c’è 

Come sono diventato Guzzista: Roberto Segatori

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Come sono diventato Guzzista:

la cosa, forse,anzi sicuramente risale a quasi 100 anni fa…era il 1927 o 28, mio papa’ decise di comperare una Guzzi 500, la prima Guzzi a telaio elastico come si diceva allora. veniva gia da altre moto. Grande moto per l’epoca. Gli anni passarono e mio padre, causa guerra vendette la moto e a guerra finita, ne compro’ altre, non ricordo che moto ebbe negli anni a seguire, la…le moto durarono fin quando nel 59 “nacquetti io”, il che disse, in 4 sul sidecar non si puo’ andare, sai, la carrozzina……cosi’ compro’ la 600. Non si parlo’ di moto fino ai miei 14 anni,quando un giorno mi disse…vuoi il motorino? non ci credevo……certo….aveva gia ideato tutto…..mi porto’ da un rivenditore, che vendeva motorini Guzzi, dingo..3..4 marce (era il mio sogno) e in un angolo…lui..il Nibbio…..mi presero in giro, facendomi credere che avrei guidato quello a 3 marce, che normalmente veniva usato dai vecchietti che andavano in campagna !! Ero infuriato……e loro ridevano…dopo qualche minuto di incazzature…mi arrivo’ uno scapaccione alla testa….e indicando il Nibbio….”capoccio’, quello è il tuo” !!! E inizio’ la vita…si la vita Guzzista. Pasano gli anni, il motorino a un certo punto si lascia per la mitica 500, sa..le ragazze……cosi’ un giorno, il pallino delle 2 ruote riemerge, mi prendo un Cagiva 125, cosi per divertirmi, dura poco, lo rido’ via e acquisto una splendida Suzuki 550 gse che un amico aveva in garage, ma non poteva prendere, causa il papa’ malato…C’ho fatto molti anni,arriva il matrimonio….gia da molto, ogni volta che mi mettevo in giardino a pulire e lucidare la moto, papa’ scendeva, si sedeva e mi guardava, diceva solo….ma la Guzzi, quando te la fai? Non capivo…..bei giri in moto, ma non capivo….fin quando un giorno a viale trastevere a Roma, passando con un collega, noto lei…o lui….il LeMans1000, semi abbandonato….dopo pochi giorni lo porto a casa. Era gennaio 90. Quella sera che lo portai a casa, mio padre non connetteva, fin quando non sono arrivato a casa….serata di tramontana..un freddo bestiale…è sceso…e ridendo mi disse….ce l’hai fatta a prendere una Guzzi……..mentre scrivo piango, ripensandoci !!! Dopo poco vendetti il Suzuki, senza nessun rimpianto. Mio papa’ era rinato, vedendo quel Guzzone rosso…..sul guzzone c’ho cresciuto due figli, Roberta, che ora ha 30 anni e Alessandro, 25 e gira con un GSXR750., anche lui dopo un paio di moto…..ma è innamorato del mio….,vabbe’ lo dico dopo. Nel 97, papa’ mi lscia, una botta trenenda, ma il ricordo del suo pensare e fare con le moto mi fa passare tutto. Dopo moltissima strada e almeno una decina di GMG, arriva un’altro lui…..V11 Coppa Italia, preso a Mandello, in modo molto particolare. Ecco, mio figlio è innamorato perso di lui !!! Era il 2005, ho iniziato a girare col V11, ma intanto mi sono tenuto stretto il LeMans, mi hanno vietato tassativamente di venderlo, il terzo figlio……ho la fortuna che mia moglie ama anche lei la moto, e cresciuti i ragazzi, come possiamo….V11, o Le Mans, si va, anche lontano senza problemi.

La finisco qui, ma se l’avessi accorciata, era sconclusionata e mi avreste preso per matto. In questo periodo di virus……sto sempre con loro, a volte piano piano, ci parlo,quando non mi sente nessuno……ci sono altre moto, ma le Regine sono loro !! Le adoro. La famosa Guzzite, ce l’ho nel DNA.

grazie della pazienza.

Buona strada a tutti.

Come sono diventato Guzzista: Andrea Nontelodico

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COME SONO DIVENTATO GUZZISTA

da esattamente due anni guidavo una Suzuki Marauder 250, mi ci sono anche sposato.

Un bel giorno sul raccordo a 120 e in sorpasso mi si stacca una valvola e crea una groviera nel cilindro, per puro istinto ho tirato al frizione così non si è bloccato il motore e sono rimasto vivo. La moto era nuova, appena uscita dalla garanzia. Ho deciso mai più moto nuove.

Ho iniziato subito a documentarmi su che moto prendere e dopo un paio di anni a piedi (avevo già venduto l’auto per comprare la suzuki) ho messo da parte un paio di migliaia di euro.

Ero indeciso tra 883, bonneville e nevada. Alla fine ho scelto la Nevada perchè potevo caricarla, stava bene con un bel parabrezza largo e aveva quel perfetto insieme di moto custom ma migliore altezza da sella, agilità nel traffico, comodità.

Correva l’anno 2012, presi a 2500 euro una Nevada del 2006 con 12 mila km. Sono a 80 mila.

Come sono diventato Guzzista: Maria Cattabriga

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io…sono diventata guzzista per merito del mio “culo” si… avete letto bene per il mio fondoschiena (e chi mi conosce sa di che culo parlo !!). per comodità lo chiamerò Ugo.

Ugo dopo alcuni anni segregato sul sellino di un V11, umiliato dalle continue modifiche apportate alla Scura per poterlo ospitare, si è ribellato e ha fatto in modo che S558 ,preso dalla disperazione della bruttezza della sua moto modificata,(basta pensare al bauletto??? dietro per non perdere Ugo ?) , in una notte piovosa acquistasse un V35 diroccato ma funzionante.

FATTA !!!!

Ugo pian piano si è trasformato in TA col 35, in TATI con il nevada a carburatori, in TATIANA con l’aquila nera.

Ora ho un bobber , un orgasmo ogni volta che ci salgo sopra, ma al di là del piacere, sia Ugo che Tatiana hanno conosciuto delle persone, nonchè amici straordinari.

A PRESTISSIMO

Come sono diventato Guzzista: Ivano Calò

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Come sono diventato guzzista?
Era il 1974 ed avevo solo 14 anni. Mio padre aveva una Beta camoscio 50, mentre nel garage di fianco al nostro c’era un ragazzo a cui avevano appena regalato una Guzzi 50 dingo Gt rosso granata quindi, solo per riflesso, ammiravo quella moto che per me, vista l’età, poteva essere solo un sogno, ma quel marchio rappresentava già la mia passione.
Ricordo che noi ragazzi andavamo a fare dei giri in moto, ma spesso io rimanevo a piedi e lui con una corda legata alla sua mi trainava dandomi così un passaggio fino a casa. Da lì è scattata la molla che quel marchio, in un prossimo futuro, sarebbe stata la mia moto con una cilindrata maggiore.
Feci subito il salto a 21 anni con una Nevada 750, grande moto ma con un piccolo difetto: non aveva alcuna strumentazione di livello della benzina ma solo una spia, e se si bruciava la lampadina finivi per rimanere a piedi per strada come tanti anni prima. In una di quelle “occasioni” mi recai dal concessionario di Torino per comprare una lampadina ed il titolare, “grande Guzzista” mi segnalò l’occasione di provare una nuova Guzzi, a mia disposizione per tutto il giorno. Rimasi impressionato da una Breva 1100 e feci il gran passo di aumentare la cilindrata e di prendere questa stupenda moto turistica, di una comodità infinita.
Nel frattempo mi appassionai di moto d’epoca e sempre lo stesso concessionario, che era passato a vendere marchi tedeschi per una logica di mercato, aveva all’interno del suo magazzino tanti pezzi storici di moto ferme che non aspettavano altro che uscire di lì ed essere ancora ammirate al loro passaggio per strada.
Tra di loro vi era un raro Falcone 500 civile del 1974 (di cui a Mandello ne fecero solo 2873 pezzi), una delle ultime da esportazione nel mercato americano, con telaio nero e serbatoio rosso vinaccia. Proprio del ’74, anno del mio primo incontro con la Guzzi… non era un caso… e non fu difficile decidere di darle una possibilità di uscire dal letargo.
Oltre a questa moto anni dopo trovai per caso la “moto del prete” il Galletto 192 dell’anno 1955 e me la comprai.
Ora, tutte le volte che vado in garage per avviare le vecchiette queste ti fanno sentire il battito del loro cuore che pulsa, mentre la più giovane ti trasmette tutta la sua potenza.
Finisco con un messaggio per lasciare spazio ad altri appassionati come me: “ll solo amore per una Guzzi è poesia ma il saperlo esprimere con parole è arte”.
Un caro saluto a tutti i Guzzisti ed a tutti i motociclisti e Vespisti. (altra mia passione, ma questa è un’altra storia..).
Il prossimo anno è il nostro centenario, ci meritiamo una grande festa vero? Un lampeggio.

Come sono diventato Guzzista: Agostino Crignola

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Perchè guzzista?
Era il lontano 1962 e precisamente febbraio, mio padre mi dice che se volevo la moto, risposi subito si ma Stornello 125, preso, con quello girai tutti i laghi della Lombardia, sono della provincia Milano, precisamente Pioltello Limito, passarono diversi anni, venduto Stornello, pentito subito, ma la passione per la moto rimase e nel 75 mi capitò per caso di vedere esposta in un concessionario di macchine un Guzzi V 7 850 GT, il mio sogno, tempo di firmare tutti i documenti ed era mio ed è ancora il mio compagno di tanti bei giri sui passi dolomitici, dimenticavo nel frattempo nel 1982 mi sono trasferito sulle Dolomiti, come dire la ciliegina sulla torta….

Come sono diventato Guzzista: Matteo Dragone

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Classe 1914, possedeva un Airone 250 per passeggiare… poi con un misto di pezzi tra un Falcone, Astore e Airone, insieme al sul meccanico avevano costruito una moto per le corse… tutto avveniva nel subito dopo guerra tra gli anni ’50 e ’60 dove si correva su percorsi di terra, sabbia, fango…
l’asfalto era una utopia.
Erano una utopia anche le protezioni personali e le protezioni sulle strade… al massimo indossavano caschetti di cuoio e ai bordi delle curve si appoggiavano balle di fieno.
Queste erano le basi di quasi tutti gli aneddoti che mio Nonno Enrico mi raccontava. Io, classe 1978, ancora un bambino, rimanevo sempre affascinato, basito e… mi perdevo nei miei sogni creandoli con tutte le perle di saggezza donatemi da Nonno Enrico. Era mio Nonno, questo ormai signore vecchietto, completamente sordo, con una rauca voce bassa quasi assente dovuto da una tracheotomia subita durante la 2° guerra mondiale… era mio nonno che nonostante l’età, nonostante i segni sul viso e sul corpo di una vita dura mi donava queste perle guardandomi con occhi vivi, lucidi… e non di lacrime ma lucidi di vita… e io nei suoi occhi vedevo, sognavo lui da giovane con la sua guzzi e io al sul fianco mentre facevano alzare la polvere correndo sul circuito della sua gara preferita, la Roma-Monte Mario.
Mi ripeteva sempre “senti la strada, ascolta il motore e dove guardi la moto ti porta”.
Sono passati più di 20 anni dalla tua morte ma il tuo ricordo in me non muore… GRAZIE NONNO.
… sono cresciuto cosi… questo è il motivo della mia passione per le moto, la passione per la GUZZI.

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