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Aquile Lepine: racconto di Goffredo

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Aquile Lepine Incontro di Primvaera 2015 Anima Guzzista

Racconto di Goffredo

 

 

Foggia, pendici del Cervino, Giugno 2014

Alla capiente attenzione del Tenente Pallino Stella della Nonna Rambaldo,
Caserma CC Heater Parisi, Aulla (Au), Palo Alto (ci fo un salto)

Documento Topsicret redatto dal brigadiere Lovediecco Marino, di stanza nella sua stanza, Caserma CC Amber Coolet, Null (Aosta)

OGGETTO
Verbale raduno Aquile Lepine.
OPERAZIONE ULULATO

(parte una di due)

Tenente,

come richiesto dagli alti comandi convenutisivici in data odierna di ieri vi invio il verbale rendicontato degli avvenimenti come che noi io e il mio collega di cui ora diremo li abbiamo visti con i nostri occhi medesimi nell’occorrenza dell’evento dell’incontro denominato Aquile Lepine, ovvero incontro di Primavera dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Anima Guzzista, tenutosi, tenuto no, no, no, davvero tenuto sì in Norma, in quanto raduno appunto a norma, ovvero legale, in data che praticamente era ‘sto fine settimana. Che poi legale, insomma, ora vediamo, ma andiamo con ordine.

Tenente, lei mi scuserete se prima di rendicontare quanto accaduto al raduno, faccio un breve riassunto di quanto ci è capitato in questi anni, ma spero che voi capirà che sono passati sei anni dall’ultima operazione e tante cose sono accadute in questi anni di cui magari ella non sei a conoscenza. Innanzitutto, la cosa più ovvia è che non siamo morti né io medesimo (che altrimenti sarebbe un miracolo che la tastiera funziona da sola se io sono morto chi è che scrive mamma mia non mi faccia pensare signor tenente che poi mi spavento da solo dimentico prima le virgolepoipureglispazitraleparolepoiinizioconparoleacasofattuolospurgineo) né il mio collega Cavammuorti Ardito, il re dei travestimenti, il fiore all’occhiello dell’intelligence dell’Arma, già autore di mille e mille appostamenti, pedinamenti, inseguimenti in case e appartamenti dei noti appartenenti alla associazione di dementi.
Tenente, sono stati sei anni durissimi. La nostra imperitura disciplina ci ha permesso di resistere a prove che avrebbero piegato e corrotto financo i più arditi ma che non hanno scalfito il nostro animo. Non le dirò tutto, signor tenente, che magari poi ci leggono i bambini da casa e si spaventano. Ma certo alcune verità ormai vanno dette, che la stampa ci ricama sopra e poi mi tocca mangiare la domenica sulla tovaglia fatta con Chi e Libero.

Innanzitutto, Tenente, sì, è vero: le voci di corridoio che ella avete sentito sono veritiere: i due marò La Torre e Girone sono innocenti. Quello che successo due anni fa al largo di Kerala, ha origine qualche mese addietro nel golfo di Napoli quando Cavammuorti Ardito, nell’esercizio delle sue funzioni di cognato di Scavalla Antonino, detto O Girevole, per via delle sue frequenti entrate ed uscite a Poggioreale, sequestrava dal suddetto Girevole un petardo in versione beta 2.0 che il sempre suddetto Girevole si apprestava a lanciare sul mercato col nome di A Bombaebbasta. No di Maradona, No di tizio o caio. A bomba e basta. Trattavasi di petardo pirotecnico di tipo a cascata con trionfo di paracadutini colorati ognuno contenente cinque chili di tritolo con sistema di multri deflagrazione sincopata in fa maggiore, della serie che scoppia a Napoli e scatta o sisma in Bretagna.
Il Cavammuorti, astutamente travestitosi da borsa Kelly (O Girevole frocissimo è) riceveva il petardo e subito si recava al molo dove lo attendeva la sua pilotina con la cui medesima si dirigeva al largo. Complice un vento di maestrale più forte del previsto, e un congruo carico di erba rimasto sulla pilotina da un precedente sequesto, erba di cui il Cavammuorti indugiava una o due boccate, il Cavammuorti si risvegliava al largo delle Andamane con una mano sull’uccello e la Bombaebbasta sulla panza. Ricompostosi, il Cavammuorti faceva rotta verso l’India e si garantiva il rientro in patria barattando carte nautiche e viveri con quello che aveva, per l’appunto erba e la bombaebbasta.
Il resto è storia nota.

Tenente, questo solo perché è giusto che la gente sappia. Non ho tempo qui di raccontarle latro di questi anni difficili. Anni in cui siamo stati dimenticati da tutti. Sì da tutti! Che ognuno si prenda le sue colpe! Che a parte un palocchino (anzi dell’Infernetto) e un paio di intellettuali sardi nessuno si è preoccupato di sapere come stavamo in questi anni. E ci avrebbe fatto bene al cuore nelle gelide notti sulle montagne del Pakistan, il conforto di una lettera, di un sms, ma persino una faccetta di feisbuc, ma niente… Dimenticati da tutti…

Si sta chiedendo cosa minchia ci facevamo in Pakistan, Tenente?
Davvero se lo chiede?
Ebbene sì: Osama Bin Laden l’ha ucciso Cavammuorti. Ma questa è un’altra storia.
Veniamo al Raduno.

Ricevuta la direttiva A55A1 G.4.Y. veniva immediatamente costituita una task force composta dal sottoscritto Brigadiere Lovediecco Marino e dall’Appuntato Scelto Cavammuorti Ardito allo scopo di vigilare – et in caso intervenire – durante lo svolgimento del quindicinquesimo raduno di Anima Guzzista che quest’anno si annunciava più pericoloso del solito.

Ella si ricorderà, signor Tenente, come la direttiva originale fose quella di seguire e monitorare le attività criminali di una frangia guzzista particolarmente pericolosa, tali Guzzistiliberi. Ella si ricorderà come l’opera di intelligence del Cavammuorti, mediante l’invenzione di Facebook – inventato da Cavammuorti per riuscire a ritrombarsi la sua compagna delle medie Sabrina detta Folletto per via di alcune sue precipue doti, che poi quel fetente di Zuckenberg manco grazie ci ha detto – sia riuscita a rendere del tutto inoffensiva l’opera eversiva dei Guzzistiliberi. Quelli che erano pericolosi terroristi motociclisti ora postano foto di bambini che fanno brum seduti sui serbatoi e pure gattini ogni tanto. I pericolosi anarchici del Guzzismo Sardo iniziarono a postare selfie dal Billionaire e pertanto il comando sei anni fa tolse l’allerta e terminammo i pedinamenti.
La direttiva A5541 G.4.Y. ora però presentava qualcosa di nuovo. Qualcosa di terribile. Qualcosa di potenzialmente pericoloso per il paese.
Il Cavammuorti, travestitosi da utente del forum con multiple personalità si iscriveva dalla Romagna e si trasferiva in Sicilia e vendendo un pezzo di ricambio ogni tanto (spesso anche lo stesso più volte) monitorava la lista presenti sul forum.

Innanzitutto il nome scelto per l’incontro destò immediatamente i nostri sospetti. Ella si ricorderà, Signor Tenente, che io modestamente tengo un diploma di paleografia e crittografia e per tanto mi è stato facile decifrare il satanico messaggio contenuto nel nome in codice: “Aquile Lepine”. Come al solito, si trattava di fumo negli occhi, e dietro la parvenza del raduno motociclistico, si nascondeva la solita orgia ghei! Aquile Lepine è infatti l’ovvio anagramma di:
“Qui e là: il pene”

Acclarata la vera natura dell’incontro, il Cavammuorti procedeva nel monitorare le iscrizioni degli zozzoni. Effettuato un data cross checking con il database dei più pericolosi ricchioni d’Italia (per tacere di quelli arrivati apposta dall’estero) il Cavammuorti si avvedeva del pericolo e inviava alla attenzione dell’alto Comando il seguente cablogramma:
-ohcazzo-stop-ricompostasi-band-stop-
Il messaggio veniva compreso nella sua flagrante urgenza dal Generale Nellano Nicola che subito allertava i Gis, i Nas, le Freak, c’est Chic.
Terminate le danze, gli alti comandi senza nemmeno il tempo di riprendere fiato, leggevano sgomenti il secondo cablogramma del Cavammuorti, ancora più laconico e drammatico del precedente:
-allarme-rosso-stop-otto-braticolari-presenti-inviare-rinforzi-stop.
Non c’era più tempo da aspettare, ed ella, signor Tenente fece benissimo ad allertare il presidente Napolitano, il presidente Obama e Mal dei Primitives.
All’arrivo del terzo ed ultimo cablogramma del Cavammuorti, si capì che non era più tempo di indugi: bisognava intervenire ed in fretta per sabotare il raduno.
La terza nota di Cavammuorti infatti recitava:
-attenzione-stop-segnalato-Tonirag-sulla-casilina-stop-reca-seco-tromba-stop.

E così intervenimmo.
Reggia di Lasco, Giugno 2014

Alla sempre più capiente attenzione del Tenente Pallino Stella della Nonna Rambaldo

Documento Topsicret redatto dal brigadiere Lovediecco Marino, di stanza fuori dalla stanza in veranda con un vermuttino liscio, verso sera.

OGGETTO
Verbale raduno Aquile Lepine.
OPERAZIONE ULULATO

(parte due di due)
Tenente, le dicevo appunto di come alla vigilia dell’incontro di Primavera di Anima Guzzista noi si fosse ormai in stato di allerta massima stante l’acclaramento dei seguenti fatti che ora ce li riepilogo:

1) Non si trattava di motociclisti ma del solito branco di finocchi.
2) Si ipotizzava riunificazione della temibile Banda detta “dei Guzzistliberi Blues Band”, banda la cui ferocia al confronto la banda della Magliana persino si impaurisce sintassi la, peggio di.
3) Veniva confermata la presenza in loco di otto braticolari!
4) Tonirag veniva avvistato in avvicinamento trombamunito.

Venne pertanto organizzata una riunione segretissima, in località segreta, con solo alcune tra le più alte cariche dell’Intelligence dell’Arma. Solo che nessuno sapeva dove fosse sta riunione e chi ci dovesse andare o meno, visto che, stante la segretezza della cosa, nessuno aveva detto niente a nessuno e così passammo un pomeriggio in caserma a fumare, ogni tanto chiedendoci l’un l’altro:
-ma tu non dovresti essere in riunione?
-Boh, perché c’è una riunione?
-Non lo so, dico per dire…
-Lo sai che non avevo mai notato che avevi gli occhi verdi?
E così via.

Verso sera il sottotenente Muzio Frivollesi Boschin (un omonimo, non il notissimo cantante) si rese conto che magari stavamo pure esagerando con sta storia della segretezza e ce lo disse almeno al sottoscritto e al Cavammuorti e al responsabile strategie e boicottamenti Capitano Alfio Duncan, detto Black Blok per via del suo hobby di sabotare eventi. Il primo punto all’ordine del giorno fu come impedire al Ragusa Antonino detto Tonirag di suonare con la Band. Cavammuorti era già pronto a travestirsi da tromba ma si decise che sarebbe stato più efficace intervenire prima, impedendo l’arrivo del Ragusa mediante provocato incidente motociclistico.
Si trattava solo di capire come coinvolgere un pilota esperto come il Ragusa in un incidente… Il Capitano Duncan suggeriva di attendere la notte, e di far cappottare due camion, uno carico di sugna, uno di sapone, dietro una curva cieca, lungo il percorso del Ragusa. Immediatamente il piano veniva scartato: per un motociclista esperto come il Ragusa sarebbe stato un giuoco da ragazzi scartare di lato in derapata ed evitare la sugna saponata. Similmente veniva abbandonata l’idea di inventarsi dei lavori in corso per guidare la Bellagio del Ragusa fino ad un viadotto in costruzione…. di nuovo, sarebbe stato facile per l’esperto pilota sgasare e balzare di rampa in rampa a guisa di Steve McQueen.
Serviva qualcosa di più subdolo e infido. Ma cosa?
Cavammuorti, dopo ore di elucubrazioni, propose il piano:
– mettiamo una macchina ferma in mezzo alla carreggiata, in pieno giorno, in un lungo rettilineo…
-No??
-Sì. E ci facciamo accendere pure le quattro frecce…
-Minchia!
– E poi aspettiamo che passi di lì Toni.

E così facemmo. Il piano, signor Tenente, ha funzionato alla grande, l’impatto è stato inevitabile e così iniziava la nostra opera di controllo e destabilizzazione dell’evento.

Si trattava ora di proseguire intervenendo per destabilizzare e sabotare i ricchioni uno per uno. Le cito, signor Tenente, il caso di alcuni Guzzisti collaborazionisti che non hanno esitato a rubarsi la moto da soli autobloccandosi a colpi di telecomando pur di rallentare il gruppo. Proponiamo la nota la merito al Guzzista BeppeTitanium per i suoi ripetuti sforzi in tal senso. Nel frattempo Cavammuorti continuava la sua opera sabotando fili frizione e batterie a tutto spiano. Nella notte di sabato con sprezzo del pericolo si lanciava nella sua missione più spericolata e ardita e armato solo del suo sorriso, lacerava una guarnizione del coperchio teste della Norge di Macio!

Ora signor Tenente prima che lo dica lei lo dico io: non siamo riusciti a fermare il raduno, e nemmeno la Band. Ma a nostra discolpa va detto che dalla centrale ci sono arrivati dati discordanti e anche discoring e persino disco disco sono io sono veramente io.
È fantastico, ma è stato anche un problema perché così alcuni pericolosi malviventi sono passati indenni tra le maglie della giustizia.
Ad esempio i colleghi brianzoli di stanza presso i comandi di Vitoccate di Nascosto e Tuttonellano si sono lasciati gabbare dai travestimenti di Steven Birrettaaovest e Maui Saloha che hanno raggiunto il luogo del raduno travestendosi da Walter White di Breaking Bad e da barista hawaiano rispettivamente e poco rispettosamente.
Posso capire i colleghi di Castigate dalla Mazza che si sono lasciati passare nientemeno che il presidente di AG sotto il naso: del resto la foto segnaletica ritraeva un fighetta sbarbatello e questo si è presentato con un look che sarebbe eccessivo pure nelle madrasse dello Yemen. Dall’Interpol ci viene segnalato che adesso si farebbe chiamare Al Beert Usalam… Indagheremo.

Allo stesso modo la Digos di Roma si è fatta beffare dal Cesaroni e dal Ciampoli che si sono presentati travestiti da Cesaroni e da Ciampoli, come se fosse passata mezz’oretta dall’ultima volta, ma anvedi questi.
Nonostante la presenza in loco di colleghi della Guardia di Finanza partenopea, parimenti non si riusciva ad impedire la partecipazione del tastierista Ciro che si è presentato travestito da cugino strafigo di Ciro togliendosi la barba e pure una decina d’anni, pare.
A quel punto, Tenente, i giochi ormai erano fatti, non potendo impedire la reunion ci siamo limitati a sabotarne gli esiti. Cavammuorti, travestito da microfono si accendeva e si spengeva a caso in modo da trasformare eccelsi virtuosismi coristici in ululati indegni di un setter onanista invaghito di un pechinese.
Per ragioni che trascendono le fondamenta gnoseo-logico-epistemiche del pensiero occidentale, i partecipanti al raduno sembravano apprezzare tali latrati et li imitavano allegramente.

La presenza braticolara è stata arginata con facilità grazie all’opera del Cavammuorti che travestitosi da nostro signore alle nozze di Canaa moltiplicava i pani e le caciotte, ma anche i mirti e i filuferri, contribuendo non poco alla sedazione dei facinorosi. Per meglio monitorare lo stato di allerta si predisponeva la Berghell Control Room, ovvero un sofisticato dispositivo di sedie atto a misurare l’inclinazione da sonno del Berghella. Dopo sei litri di filuferru, la media braticolara si attestava su un indice Berghella 7, paragonabile allo stato post coitale di un bradipo anziano. Tanto per dire, a fine serata il braticolaro Miki farfugliava a tal punto che il braticolaro Nello faceva fatica a capirlo… Vabbè ho sbagliato esempio, questo succedeva anche a metà mattina.

Signor Tenente io ci avrei anche tante altre cose da raccontarle, specie di come vanno piano i Guzzisti in discesa lungo i Colli di Montebove, di come con una piazza medievale a disposizione si litighino i vicoletti per parcheggiare, e altre amenità ma lei capirà che siamo in pensiero visto che è da lunedì che non ho notizie del collega Cavammuorti. Appena avrò delle novità la contatterò; per ora la lascio con l’ultima comunicazione del Cavammuorti; è chiaramente in codice e ancora non l’abbiamo del tutto decifrata:

Nascosto tra i boschi-nido delle aquile-stop-mi fingo abete-stop-un guzzista mi sta termostatando-stop.