di Giuseppe Cavalieri
Vallellunga (RM) 2 novembre 2002.
Ore 9: appuntamento davanti casa mia. Carichiamo le moto poi si parte, destinazione Vallelunga.
Arriviamo verso le 10, il cielo é nuvoloso. Ci ritroviamo tutti a fare scongiuri, speriamo bene.
Ore 11,30: siamo al cancello, ci gustiamo i soliti sguardi del tipo: “anvedi questi, ma ndo vanno!” ecc. In effetti in mezzo al fior fiore delle sportive giapponesi e ducati varie, siamo un’eccezione, ma a volte le apparenze ingannano!
Ore 11,35: si balla! I primi giri sono di riscaldamento e di assuefazione alla nuova configurazione di Vallellunga. In pratica adesso senza la prima variante, dopo il rettilineo dei box viene una S velocissima che noi con le Guzzi facciamo in quinta piena, le Jap no; molti addirittura frenano di brutto. In effetti ci rendiamo subito conto che il livello é bassino e dopo pochi giri ci ritroviamo a fare i fenomeni, perché a parte quei pochi che il gas lo davano davvero, il resto subisce l’onta del sorpasso da parte dei nostri ferracci.
Dopo 4 o 5 giri vengo passato da Claudio (CP) all’uscita della curva Roma e per un paio di giri mi gusto la sua particolarissima guida, un pò meno il malcapitato pilota di un VTR che si é visto passare un pò rudemente all’esterno della curva Trincea.
Io mi ingarello con una R6 per parecchi giri fino a un contatto alla curva Esse dove resto in piedi per miracolo e comunque davanti. Ad ogni modo il divertimento é pure quello.
Alla fine dei turni ci scambiamo le nostre impressioni sulle moto e sulla pista. Le moto vanno da Dio per quanto riguarda la parte ciclistica e Claudio é abbastanza soddisfatto anche del motore, purtroppo per me il mio di motore non é assolutamente all’altezza del resto (temo che dovremo aprirlo) e anche la forcella ha pensato bene di crearmi parecchi problemi.
Infine vorrei rivolgere un invito agli amici con i 1100 sport, V11, Daytona e Centauro: fatevi vedere di più alle prove libere!!!
Ore 17,30: ricarichiamo le moto, si torna a casa. Mille di questi giorni!
Da Vallelunga Claudio (CiPì) e Peppe (Mandrake)