(storia di un colpo di fulmine)
di Gilberto
E già, esistono anche queste storie, quelle di motociclisti annoiati dalle giapponesi che decidono di cominciare a cavalcare miti.
Tutto è iniziato quando ho deciso di andare a Capo Nord, questo è l’anno giusto. Apro il box e vedo l’Hornet S che mi guarda e mi dice “ti ci porto io, stai tranquillo: sono una Honda e sono super affidabile!”, io le credo ma penso tra me e me che andare a Capo Nord è un’impresa, una grande impresa, andarci con l’Hornet è una vergogna.
Cerco tra Ducati, Aprilia e Guzzi dei modelli turistici, ma l’ST2 è troppo sportiva (e mi davano poco dell’Hornet), la Caponord non mi convince (endurona), vado alla Guzzi già sapendo che la Le Mans in offerta è troppo poco dedita al caricamento e la Breva è piccola.
Comunque non posso decidere solo tra Ducati e Aprilia, dopotutto ho sempre sognato una Guzzi: ci vado più per cazzeggiare che per comprare.
Mentre vado penso: ma perché non hanno fatto la Breva 1100 semicarenata?
Il concessionario vende anche la Kawasaki ZXR 1200 S, che sarebbe, razionalmente, la moto più adatta alle mie esigenze, ma faccio il vago e non cado in tentazione: a Capo Nord ci devo arrivare (vivo o morto) con il tricolore attaccato allo specchietto e la Kawa non si inserisce bene nel quadretto.
Arrivo, e Mauro (venditore) dopo avermi ascoltato non mi propone la Kawasaki, anche se gliene avevo parlato per fargli capire quello che volevo, lui mi dice “prova la California”, io gli dico “odio le custom e le cruiser” e poi la California non mi piace, cerco di chiedere come potremmo fare con la Breva, lui insiste “prova la California”. E facciamoci sto giro!
Lei non parlava, dopotutto ero con un’altra, ma si faceva ammirare, metteva discretamente in mostra le sue curve uniche e la sua vocazione di fedele compagna di 1000 avventure.
Faccio il giro con la California in prova (Titanium): Cristoforo Colombo non capirà mai quello che ho provato quando ho scoperto la California!
Maneggevole come una bicicletta, un motorone dolce e potente, un tiro ai bassi mai provato, marce lunghe e una posizione di guida da Capo Nord.
Torno entusiasta dopo mezz’ora (ho messo un po’ di benzina perché mi sentivo in colpa), e riguardo lei, sul cavalletto, mi fa uno sguardo perché capisce che cerco moglie, si propone, discretamente come solo lei sa fare.
Io le sorrido, penso a tutti i viaggi che farò con lei. Mauro mi guarda mentre la fisso e mi lascia fare.
Mi parla della Ev, della Titanium, ma io continuo a guardarla mentre parlo al tavolo con lui, tra tante guardo solo lei, mi sorride, mi fa vedere qualche scollatura, mi parte il giavarrone e dico a Mauro: “la Stone Touring quanto costa”?
Lei sente, capisce, sorride, mi manda un bacio.
Mi avesse detto 50.000 euro ci avrei pensato, ero ingrifato come pochi, lei ci sapeva veramente fare.
“9.990!”, penso: è fatta, è lei, ma devo dare indietro l’Hornet ormai abbandonata in fondo alla sala.
Tra sconto e valutazione devo dargli circa 4.000 euro, gli chiedo se me li può rateizzare a tasso zero, mi risponde di sì andandogli incontro sul costo che lui sostiene e accetto.
Lei intanto parla con le amiche, ridacchiano, tutte si complimentano con lei, io arrivo da dietro, fanno tutte le vaghe, stanno in silenzio, io la prendo, mi metto sopra, la bacio. Le amiche la invidiano: lei è la prescelta.
Un mesetto fa Patrizia (mia moglie) mi aveva regalato un quadro con delle Moto Guzzi d’epoca. Quando le ho detto: “indovina che ho fatto?” Lei mi risponde: “hai comprato la moto!” “Quale?” “La Moto Guzzi!”
Porto Patrizia il giorno dopo l’acquisto, gliela faccio vedere, si sorridono, non fanno le gelose, ci mettiamo in sella, ci abbracciamo tutti e tre: che bello!
Consegna: quando la metto in moto, la vibrazione iniziale la prendo come un bacio, piove e c’é vento ma nulla mi impedisce di godermi il mio nuovo amore. Mando un sms a Patrizia e le scrivo “adesso sono un Guzzista”, lei mi risponde “lo sei sempre stato”.
Fuori dal concessionario c’erano dei ragazzi che mi vedono lasciare l’Hornet e prendere la California, accennano a battute del tipo “Sicuro? Pentito? Rimpianti?” Io gli sorrido e penso “questi non capiranno mai!”.