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MOTO DI PROTESTA

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Il futuro della Moto Guzzi a Mandello
di Alberto Sala

 

MOTO DI PROTESTA

19 ottobre 2009.

E’ un freddo lunedì quello che accoglie altri due piccoli passi nella vicenda difficile della sopravvivenza della Moto Guzzi a Mandello del Lario. Nel primo pomeriggio c’è stato un incontro tra i rappresentanti sindacali dei lavoratori e i rappresentanti della proprietà. Un incontro nel quale le parti hanno ribadito le loro rispettive posizioni, stabilendo in sostanza un nulla di fatto. Da rilevare la affermazione da parte dei rappresentanti della dirigenza in merito all’investimento di 12.5 milioni di euro facente parte integrante del piano di rilancio del 2006 e che recentemente era stato tolto. Ora sembra che sia solo ‘congelato’. Viene spontaneo pensare, con tutti questi ‘balletti’, quanto ogni affermazione resti o meno credibile, ma tant’è. Alla vigilia del consiglio comunale indetto per la serata in forma pubblica a Mandello, consiglio al quale erano stati invitati i rappresentanti aziendali e i vari esponenti politici provinciali e regionali, giunge la notizia dell’accordo tra il Ministro Castelli e la proprietà per un incontro da effettuarsi il prossimo venerdì 23 in sede regionale. Motivo ulteriore per constatare la defezione (assai prevedibile, come loro costume) della dirigenza, più quella meno prevedibile dei rappresentanti della provincia.

Così si sono susseguiti i vari interventi del Sindaco Riccardo Mariani, degli assessori, rappresentanti sindacali, politici e del pubblico, dai quali traspare evidente non solo la semplice attenzione verso la situazione assai critica della fabbrica di Mandello, ma la volontà di non arrendersi alla lenta, costante e inesorabile erosione della sede mandellese della Moto Guzzi da parte della attuale proprietà. Aldilà delle belle parole di rito, è stato importante sentire unanimemente da parte della giunta la fermezza sul non voler cambiare la destinazione d’uso dell’area della fabbrica (“è la prima cosa che chiedono ad ogni cambio di proprietà” confessa uno degli assessori), che è e resterà industriale, consentendo al massimo nuovi insediamenti artigianali e industriali a patto che siano strettamente aderenti all’ambito motociclistico (quindi niente centri commerciali e men che meno residenze) e questo è un dato fondamentale.

Tutti hanno espresso perplessità sul piano di rilancio annunciato nel precedente incontro con la proprietà, ma ancor più perplessità suscita – dimostrata anche dalle assenze della controparte – la volontà di Piaggio di voler rilanciare veramente il marchio Moto Guzzi, il cui valore appare chiaro a tutti meno che a Pontedera, e la centralità e peculiarità della sua sede storica che è da difendere a tutti i costi.

Nel presentare la nostra richiesta come Anima Guzzista all’amministrazione comunale mandellese di dedicare una statua a Carlo Guzzi (in tutta Mandello manca un segno visibile e tangibile della presenza della Moto Guzzi, aldilà della fabbrica), mi sono permesso di sottolineare l’importanza di interloquire con la proprietà sottolineando non solo i problemi occupativi (peraltro ovviamente importanti) ma soprattutto le possibilità e il grande potenziale che il marchio, nonostante le tante cazzate fatte, ha tutt’ora di generare profitto e successo, e l’importanza che ha il mantenere viva l’attenzione, sfruttando ogni canale comunicativo nel portare avanti la battaglia per il mantenimento e – ancor più – lo sviluppo della fabbrica a Mandello. La manifestazione dello scorso 19 novembre e lo scrupolo nel contattare e stimolare gli organi di stampa sono aspetti estremamente importanti: bisogna proseguire su questa strada con costanza e caparbietà. Tutto il mondo deve sapere quello che succede, tutto il mondo sa il valore della Moto Guzzi a Mandello del Lario e la tipicità del marchio, che è unico e non accostabile a nessun altro.

Se solo ogni tanto si degnassero di ascoltare, forse lo saprebbero anche loro.