di Carmine Apparente
L’idea di organizzare un tour tra i monti Dauni è venuta dopo aver gironzolato per siti e aver trovato una iniziativa del distretto culturale della Daunia Vetus . Le parole che ho letto e che qui riporto per stralcio, mi hanno generato una nuova curiosità verso quei luoghi che bene o male, a me sono noti.
“ L’Antica Daunia, la terra che diede approdo all’eroe greco Diomede, compagno di Ulisse, oggi riprende vita attraverso un Distretto Culturale.
Daunia Vetus, per i viaggiatori attenti e curiosi, si rivela uno scrigno traboccante di storia, di arte, di monumenti, di colpi d’occhio fascinosi su paesaggi di assoluta originalità. Una campagna fatta di campi di grano ondeggianti, di boschi d’ulivi secolari, di colline dolci solcate da vigne e disseminate di masserie antiche e casolari caratteristici.
Un territorio che ospita alcuni dei borghi più belli d’Italia, dove si conservano rarissime pergamene, cinquecentine, argenti, paramenti sacri e opere di grande valore artistico, storico e devozionale.
Qui imperano il giallo e il verde, ma anche il blu violetto dei carciofi, degli asparagi viola e di quell’uva che dà vita a un vino dal sapore asciutto e dai profumi intensi.
Un lembo di Puglia a ridosso del Gargano che vuole cantare forte i suoi tesori e annunciare con orgoglio tutta la sua bellezza.”
Consultata la solita ed insostituibile cartina, mi sono messo alla ricerca delle strade migliori per poter attraversare in sequenza e senza ripetizioni i dieci comuni del Distretto Dauno e cioè: Lucera, Castelnuovo della Daunia, Pietramontecorvino, Biccari, Alberona, Roseto Val Fortore, Faeto, Orsara di Puglia, Bovino, Troia. Per ragioni legate al tempo a mia disposizione, con grande rammarico, ho deciso di tagliare la visita ai comuni di Lucera, Orsara di Puglia, Bovino, ai quali mi riserverò di ritornarci con gli occhi del “viaggiator attento” una prossima volta.
Partiti di buon ora alla volta di Castelnuovo della Daunia, ci siamo imbattuti in una leggera foschia che ha reso più misterioso il paesaggio si presentava, appena arrivati, ai nostri occhi.
Subito dopo, l’autunnale ma caldo sole Dauno, ha preso il posto della grigia foschia, permettendoci di fotografare in tutto il suo splendore il convento dei Frati Minori del 1579, in chiaro stile romanico, molto ben conservato.
Siamo poi, ripartiti alla volta del bellissimo Comune di Pietramontecorvino, con il suo straordinario centro storico denominata la terra vecchia. Di chiaro stile medioevale, questo bellissimo borgo, custodisce, ben conservato (anzi in questi giorni gli operai sono all’opera per il suo restauro) la bellissima torre Normanna. Pietramontecorvino mi lascia, ogni volta che vado, un impressione positiva, nonostante a fianco di questo ottimo centro storico valorizzato con attenzione, giacciano ancora le ferite del terremoto del 2002.
Ripreso il cammino, destinazione Biccari, la voglia di arrivare al lago Pescara è forte. In autunno i colori delle foglie in attesa della brezza per la loro soave discesa in terra, sono spettacolari. Poi lo specchio d’acqua riflette colori e suggestioni inebrianti. Il sole accompagna ed esalta ancora di più questo magnifico spettacolo della natura. Rifocillati nel corpo e nello spirito, la nostra destinazione è stata Alberona.
Sono molto affezionato ad Alberona, poiché, a parte la salubrità del luogo, in tutti i sensi, mi piace particolarmente quella voglia che hanno gli abitanti e le istituzioni, di mostrare il sempre volto migliore del proprio paese, organizzando feste, sagre, e altri appuntamenti che risultano di forte attrattiva, per turisti in generale e abitanti del circondario. Qui la gente è semplice, affettuosa ed accogliente. L’estate, Alberona con il suo fresco clima, la sua magnifica gente e le tante iniziative accoglie tanti turisti in cerca di una semplice boccata di aria fresca.
Roseto Val Fortore, paese facilmente raggiungibile da Alberona, contiene un gradevole centro storico con una bellissima cattedrale. Rinomato Borgo per il tartufo ed il miele.
Breve trasferimento a Faeto, città del prosciutto crudo. Il paese contiene un centro storico interessante. Purtroppo la condizioni metereologiche peggioravano e la visita al borgo, durò poco tempo.
Dulcis in fundo, la cattedrale di Troia, splendido esempio di architettura romanica con il suo famosissimo rosone che in pratica è il simbolo della città. C’è da restare incantati nell’osservare di quale bellezza è fatto questo edificio.
Ritorno a casa con la convinzione che quello che è intorno a noi, è straordinario. Molto spesso siamo tentati di spingerci al di là per scoprire, dimenticandoci che le scoperte, quelle straordinarie sono sotto i nostri occhi. Provate a vedere con il piglio del “viaggiator attento e curioso” avrete la certezza che sotto al proprio naso esistono bellezze insospettate