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Raduno Internazionale Moto Guzzi 2024, Giuliano

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Report Mandello 2024

Di Giuliano Arcinotti

Allora premettiamo sapevo che non sarebbe stato il solito raduno dove partecipo e mi faccio allegramente i fatti miei girovagando per il lago, la fabbrica, il museo, le prove (devo ancora provare una V85 nuova mannaggia) ecc. ecc. sapevo che sarei stato in forze a tempo pieno allo stand di Anima Guzzista e quindi “animo” in pace e via di modalità commerciale o almeno ci ho provato come vedremo più avanti, quindi questo non sarà un racconto del raduno ma un racconto del gazibo e quindi via.

Allora, preparazione bagagli, sedia pieghevole compresa, il giorno prima come ogni buon mototurista che si rispetti, e partenza il giorno dopo programmata per le 06/06.30 circa per arrivare a Mandello in orario consono alla preparazione stand e altro, quindi direte voi ti svegli alle 05.30 e via… no alle 04 ero con gli occhi aperti a rigirarmi nel letto e quindi sveglia presto, colazione presto e partenza alla fine della fiera sempre alle 06 da casa, benzina e via alle 06.20 son per strada, belin che freddo a settembre alle 06 di mattina sulla Cisa …..

Per fortuna l’abbigliamento tattico tecnico fa la sua e i soli 9 gradi del passo Cisa in autostrada non li sento, meno bene l’asfalto che è bello umidiccio e non mi fa divertire ma pazienza.

Cruise control attivo e si arriva in meno di niente in zona Milano, figa però sempre più di 2 ore ci abbiam messo eh. Altro pieno e dopo poco arrivo al B&B dove mollo i bagagli, mi cambio stivali con scarpe e pantaloni tennici con pantaloni da turistas fai da te e mi fiondo su quel ramo del lago di Como che volge dove nascono le aquile.

E come ogni dannata volta mi sento a casa, passo Abbadia arrivo al cartello che sovrasta la strada poco prima della canottieri Moto Guzzi e quella scritta Mandello del Lario è come se fosse quella di casa, mi sembra di non essere mai partito, ma non c’è tempo via alla piazza dal Carletto che ho appuntamento con gli altri e son già le 10 …. bene sono il primo meglio …

Piazzo la moto a lato mi faccio un giro, saluto il Carletto, che se la potrebbe passare meglio, e aspetto qualche minuto, finché non arriva il visagista delle dive, il phon datore, colui che è e che sarà, colui che tutto puote e tutto potette, egli, illo, vabbè insomma arriva Goffredo via …. Dopo una rapida scappata dai ragazzi di MPC a cui faremo un monumento in altra occasione, torniamo alla piazza muniti di svariati scatoloni, un gazibo e tanta animosità che si trasforma in uno stand ricco di libri, magliette, bandane, portachiavi e cotillon…. no speta i cotillon son finiti …. azz ma li hai chiesti a Vladimiro so che ne aveva uno scatolone in macchina l’ultima volta…. mannaggia vabbè ci siamo arrangiati con i KeyRing made in Sicily by Peter Bikeyes anche detto Pietro Motisi da un ristrettissimo numero di amici.

Sorge spontaneo un piccolo ma potente problema, tira un vento che sembra che dobbiamo fare kyte surf con il gazibo, si dice gazibo se voi lo chiamate in altro modo problemi vostri il nostro è un gazibo, è stato deciso dallo staff tutto quindi Gazibo. Decidiamo infine di adottare una tecnica stupefacente che solo i politici più esperti conoscono e che è per loro l’unico strumento di utilizzo dei libri, prendiamo gli scatoloni dei libri e li piazziamo sopra i piedini del gazibo.

Dall’altro lato piazziamo un paio di Guzzi e vincoliamo lo stand a queste sapendo quindi che la leggiadria delle stesse dovrebbe essere sufficiente a trattenere il nostro nuoverrimo gazibo.

Dopo aver disposto con sapiente gusto e splendida genialità architettonica gli addobbi interni (leggasi a pene di segugio per i meno dotti) scopriamo che il buon Goffredo è in grado di ripetere perché il 57 è il logo di Anima Guzzista dalle 11 alle 12 volte in un minuto riuscendo però nel contempo a regalare agli astanti che lo stavano ascoltando momenti di magia e trascendenza che li portano ad epifanie spettacolari fino all’acquisto del sacro testo, scopriremo durante il raduno che avremmo dovuto e potuto chiedere cifre ben maggiori visto che su ebay e subito puntitti stanno a oltre 50/60 euro la copia, ma noi non siamo venali, a noi piace farci prendere per il culo dalla vita alle spalle come direbbe un noto storico e quindi il prezzo era sempre quello.

Mentre andiamo avanti ci rendiamo anche conto che le magliette da vendere a dei motociclisti, magari pure guzzisti, forse è meglio se sono soprattutto in taglia XL e anche qualche XXL, dato che abbiamo venduto forse una S …. o forse no. Ma pazienza, la stessa pazienza che abbiamo avuto per quei simpaticissimi e scherzosissimi vicini di stand che adoravano far sgasare le loro bellissime e silenziosissime motociclette chiaramente omologate pronto pista … un’esperienza invero appagante e veramente rilassante che mi ha regalato momenti di giuoia e tripudio devo dire.

Dopo un venerdì, durante il quale non dimentichiamo l’arrivo del supporto di Nello incommensurabile, incommensurabile sia il supporto che Nello eh, dicevo dopo un venerdì che sembrava che stessimo girando l’inizio del film Twister sui tornado, ci siamo trovati sabato con un clima decisamente migliore, un po’ più di gente e sempre i nostri simpaticissimi vicini sgasatori di moto che hanno ravvivato la giornata con liete note di scarichi roboanti e per nulla fastidiosi, durante la quale ho potuto notare come Goffredo fosse un venditore ben più abile di me, certo come ti racconta lui la storia del 57 unitamente al disegno al volo nessuno mai, soprattutto perché riusciva a farlo in francese e inglese laddove io al massimo arrivavo al de buk is on the teibol and de cat is ander de buk….

Ma la cosa peggiore è stato che mentre il buon Goffredo si godeva un momento di relax seduto nelle retrovie io provavo a tessere le lodi del sacro testo a delle turiste che dopo un lievissimo interessamento si allontanavano ringraziandomi per ritornare immediatamente non appena compariva alle mie spalle il sublime G. che con sguardo ammaliatore e suadente non solo gli spiegava la storia del 57 ma gli vendeva un libro, una maglietta, la bandana e in omaggio un set di pentole…… il mio animo da commerciale ne ha davvero risentito …. ogni volta che si allontanava rimanevo solo come uno cocker legato al guard rail in un oasi nel deserto dei Gobi, nessuno che nemmeno passasse dalla stand, ci mancava la rotolacampo spinta dal vento ed ero a posto…. fin quando non ritornava l’illuminato e ridava vita al gazibo…..

Quindi freddo, umiliato dal visagista delle dive nell’arte del vendere e con mia moglie che perentoria mi ribadisce che la nuova V85 no checcazzo che è identica a quella che hai è pure dello stesso colore no e ancora no, questa era la mia giornata tra venerdì e sabato…. vedete voi…..

Si ok son passati tante facce vecchie che ho rivisto con immenso, ma che dico immenso profondo, ma che dico profondo incommensurabile, ma che dico incommensurabile megaipergrandesuper piacere ma che dico megaipergrandesuper ottimo piacere, tanti abbracci tanti ragazzi che sono uomini e che hanno l’ardire di presentarsi con figli in braccio e altri più grandi che son talmente grandi che nemmeno ci sono…. per passare dal mitico Totogigi e signora che si presentano con un tale con la barba che asseriscono essere il loro figlio, io guardo la pertica barbuta lì di fianco che mi porge la mano e mi saluta, ricambio e perplimuto interrogo Goffredo, “mi stanno pigliando per il culo?” e Goffredo “io ho deciso che ha 12 anni va bene?!”…. me ne torno allo stand con una zavorra di 50 kg sulle spalle….. per fortuna ci sono gli amici mi ripeto triste e improvvisamente invecchiato di almeno 20 anni …..

Altre facce che si presentano allo stand, altri personaggi mitici e alcuni che rasentano la perfezione della minkitudo maxima, esseri che scavallano le alpi in sella a robette che non le vorresti nemmeno per andare al tabacchi a comprare i minerva con viaggi di ore e ore solo per esserci così …. perché loro Valgono eh io che mi vantavo di far moto turismo con una V85tt… me pezzente….

Altri che arrivano li abbracci e ti ricordi subito perché lo chiamavano Macio, cazzo sembrava di abbracciare la statua di Macio …. e gli anni passano ma solo per me di nuovo …. abbracci baci, personaggi, amici amici e amici con cui alla fine della giornata ho accumulato quel 120/130 anni di vecchiaia in più che però sono leggerissimi da portare grazie alla bellezza di questi momenti in cui ritrovare vecchi amici è una cosa che tonifica più di ogni altra.

E quindi è tutto bello, alla fine è stato un bel weekend, bellissimo, vedere Goffredo che spiega il 57 è impagabile e la gente, tanta gente, guzzisti compresi che non sapevano tutta la storia e che si stupiscono ogni volta come bambini che ascoltano una favola per fortuna a lieto fine è anche quello un bello spettacolo. La soddisfazione di esserci stati per i guzzisti, per la Moto Guzzi e soprattutto per Anima Guzzista è tanta davvero e mi riempie di un po’ di orgoglio perché se da un lato ha venduto di più il visagista di me dall’altro è stato comunque importante esserci per far vedere che ci siamo e non intendiamo andar via.

Domenica mattina mentre ritornavo a Mandello per l’ultima volta mi sono ritrovato con gli occhi lucidi sotto a quel cartello che venerdì mattina mi faceva sentire a casa, sapevo che sarebbe finito tutto e mi son ritrovato a sentire il peso della nostalgia; grande e grosso, ciullo e balosso avrebbe detto mia nonna, ed eccomi qui un quintale di guzzista che si trova a commuoversi per kg di ferro e gomma e plastica che ti smuovono l’anima come solo una Moto Guzzi sa fare e che non vede l’ora di tornare per poter dire anche solo di esserci stato perché quel dannato cancello rosso è quello di casa, perché lì nascono i sogni e perché ci sono sempre altri minkia come me che mi capiscono e che come me se se lo spiegassero non si capirebbero.

Ciao ragazzi ci vediamo per strada o dal Carletto