di Diego Ramponi
Complice un mio passaggio in Toscana, attorno alla metà di novembre, sono riuscito ad organizzare una di quelle cose che erano nella mia lista da tanto tempo ma, che per un motivo o per un altro veniva sempre rimandata, una visita al Museo Piaggio di Pontedera.
Il museo Piaggio si trova nella parte storica dello stabilimento Piaggio di Pontedera, in particolare in quella che era l’ex attrezzeria, e venne realizzato nella seconda metà degli anni 90 a partire da un’idea di Giovanni Alberto Agnelli, all’epoca Presidente della Piaggio. Inaugurato nel 2000 è intitolato allo stesso Agnelli, venuto a mancare tre anni prima.
Prima di organizzare la vostra visita vi consiglio sempre di controllare il sito ufficiale https://www.museopiaggio.it/ per assicurarvi che le informazioni che vi sto per dare siano ancora attuali.
L’ingresso avviene da Via Rinaldo Piaggio al n. 7, ovviamente a Pontedera, il parcheggio in zona non è comodissimo anche perché poco distante c’è l’ospedale cittadino, ma girando un po’ si trova senza troppi problemi.
La visita al museo è possibile esclusivamente su prenotazione online (accessibile direttamente dal sito del museo) ed è aperto da martedì a sabato, la seconda e la quarta domenica di ogni mese.
La visita libera è gratuita (volendo si può lasciare un contributo), mentre la visita guidata è possibile in due fasce orarie la mattina (9.30-10.30, 11.30-12.30) e due fasce al pomeriggio (14.00-15.00, 16.00-17.00) lasciando un contributo di 5,00€ a persona e viene organizzata quando ci sono almeno 5 persone prenotate. Per cui, nel caso foste interessati, muovetevi per tempo con la prenotazione.
Finito con queste informazioni logistiche parliamo del museo vero e proprio.
L’ingresso è molto scenografico perché è dominato da un’Automotrice Piaggio M2 serie 50 costruita ai tempi per le ferrovie Calabro-Lucane che avete visto nella foto precedente.
All’interno troviamo il classico shop con tutto il merchandising ufficiale del gruppo Piaggio, una sala dedicata ad esposizioni temporanee ed il museo vero e proprio.
Io sono andato, ovviamente, interessato a vedere cosa era esposto di Moto Guzzi, pur sapendo fin dall’inizio che, chiaramente, la gran parte della collezione (circa 350 pezzi esposti su più di 5’000 m2) era dedicata ai modelli Piaggio.
La visita guidata parte raccontando la storia del gruppo Piaggio e, dopo essere passati nella galleria che contiene l’Archivio storico Antonella Bechi Piaggio, si entra nel vivo della visita.
Prima che la Vespa si prenda tutta la scena, si parte con il Paperino, primo prototipo di scooter Piaggio, realizzato in tempo di guerra quando si stava già iniziando a pensare a come riconvertire la produzione dell’azienda, che all’epoca realizzava aerei e motori aeronautici.
L’evoluzione della Vespa è rappresentata da praticamente tutta la produzione, sono veramente decine i modelli esposti, dai modelli degli anni 40, alla produzione attuale, dalle utilitarie, ai modelli da record, dagli esemplari militari, alle installazioni artistiche.
Il museo mostra poi anche il resto della produzione Piaggio, tra cui il Ciao, gli altri ciclomotori.
La visita poi prosegue in un altro ambiente dove sono esposti i modelli degli altri marchi del gruppo, Gilera tra cui la famosissima Rondine, qualche Saturno e alcune quattro cilindri 500,
Aprilia è rappresentata principalmente dalle moto che dal 1992 ad oggi hanno vinto 54 titoli mondiali.
L’angolo dedicato alla Guzzi sapevo non fosse ricchissimo, ma è comunque interessante, con, tra le altre, un Gambalunga, una 8 cilindri e una V7 sport.
In tutta onestà è un museo che merita la visita, ci si passano volentieri un paio di ore.